Ci siamo: il Lugano entra nei dieci giorni più esaltanti della sua storia recente. La squadra ticinese, guidata da Zeman, si giocherà in tre partite la permanenza nella massima serie e la Coppa svizzera: e la prima di queste sfide si giocherà a Vaduz, un vero e proprio scontro diretto per non retrocedere. Purtroppo per i bianconeri, non tutti gli effettivi potranno scendere in campo: pesano, infatti, le assenze per infortunio di tre elementi fondamentali, come Čulina, Datković e Padalino, ai quali si aggiunge quella, per squalifica, del capitano Antoine Rey.
Il tecnico, comunque, non ha mai fatto pesare le individualità, dando la priorità agli schemi di gioco; inoltre, ha sempre sostenuto di avere due giocatori per ogni ruolo, in tutte le zone del campo. Contro il Vaduz, all’andata fini 1-1, anche a causa di un discusso rigore concesso alla squadra del Principato; invece, in questo girone di ritorno, la partita giocata a Cornaredo terminò con una secchissima sconfitta per 2-5, che influì non poco sul prosieguo del campionato dei ticinesi, perlomeno a livello psicologico.
Tuttavia, per ora, l’obbiettivo è raggiunto: il Lugano è ancora in lotta, non è ultimo in classifica e, quindi, è padrone del proprio destino. Contro il Vaduz, che precede i bianconeri di 4 lunghezze in graduatoria (curiosamente, la stessa situazione, con inversione di campo e classifica, del 6 febbraio), la squadra di Zeman si giocherà una buona fetta di stagione. L’orecchio di tifosi e addetti ai lavori andrà spesso in Vallese, dove la terza squadra coinvolta nella lotta, l’inatteso Zurigo, proverà a ripetere il miracolo già riuscito, in questa stagione, nella semifinale di Coppa svizzera: sbancare il Tourbillon, nonostante il Sion debba vincere, per continuare a inseguire il sogno europeo. Ma vediamo, di seguito, le principali dichiarazioni che il boemo ha fatto ai giornalisti, nella tradizionale conferenza stampa del venerdì, a presentazione dell’importantissima partita di domenica nel Liechtenstein.
“Ci aspetta un compito difficile, ma siamo preparati, e cercheremo di fare il meglio possibile. Daremo il massimo” sono state le prime parole del mister “Servirà tanta concentrazione. Questa squadra non va caricata troppo, perché non sopporta le pressioni. Non penso che rischieremo di subire una sconfitta così pesante come quella di febbraio: ora non ci sarebbe più tempo per recuperare. Alioski, Tosetti e Bottani insieme? È una possibilità, abbiamo diverse assenze, anche se non abbiamo provato.”
Loro giocheranno con palle lunghe: Malvino a centrocampo potrebbe essere una soluzione? “No. Malvino è un difensore, e non sa costruire il gioco. E io voglio giocare a calcio. Malvino è a disposizione, ovviamente: lui e Djuric sono le nostre opzioni al centro della difesa. Djuric ha giocato poco, anche per problemi fisici. Lo Zurigo? Non mi interessa: noi faremo la nostra partita, e poi vedremo dove ci troveremo domenica sera: anche loro potrebbero vincere a Sion. Non so se i miei giocatori si faranno influenzare dal risultato dello Zurigo: una volta ho chiesto alla panchina di non dire il risultato delle altre partite, ma poi apparivano i risultati sul tabellone (ride).”
“La mia esperienza in Svizzera sta per finire? Non lo so. Allenare un’altra squadra in Svizzera? Non ho preferenze, non ci ho mai pensato. Il calcio svizzero più pulito di quello italiano? Io non lo dico. Ovviamente, mi auguro che si giocheranno partite normali, con decisioni arbitrali normali. Il Vaduz sta facendo bene, e non solo sul piano difensivo: giocano alti, aggressivi. All’andata abbiamo preso cinque gol perché avevamo dei ritardi di preparazione, non credo che sia stato un problema dovuto al fatto che non abbiamo fatto amichevoli. Sostituire Rey in mezzo al campo? Abbiamo due o tre opzioni, deciderò domani dopo l’ultimo allenamento.”