Sono tante le aspettative per la finale di Europa League, in scena stasera a Basilea, possibile teatro di un evento storico. Il Siviglia, infatti, ha la possibilità di diventare la prima formazione a vincere questa formazione per tre volte consecutivamente, ed Emery ha subito intuito che è questa la corda da toccare maggiormente nei propri giocatori: dopo due successi c’è la possibilità di avere la pancia piena, quindi meglio mettere le cose in chiaro sin da subito e caricare l’ambiente.
Di certo non siamo di fronte a due squadre che annoiano. Lo stesso Liverpool, plasmato a immagine e somiglianza del suo allenatore Jurgen Klopp, ha dovuto sudare sette camicie per arrivare a questa finale. E se l’Ausburg incontrato ai sedicesimi di finale non era esattamente l’avversario più irresistibile, i successivi tre scontri diretti sono stati molto complicati per i Reds: Manchester United agli ottavi, Borussia Dortmund ai quarti e infine Villareal in semifinale. E come dimenticare quell’incredibile rimonta contro i tedeschi, l’ex formazione di Klopp, con tre gol realizzati in poco più di venti minuti per far saltare di gioia ogni tifoso presente ad Anfield. Alcuni lo chiamano destino, i più scaramantici tra i tifosi inglesi invece preferiscono pensare ad altro, come per esempio al record di secondi posti accumulato dal tecnico tedesco. Precedenti che non sembrano aver turbato particolarmente Klopp che, però, vuole assolutamente iniziare a riempire la bacheca di medaglie d’oro.
Lasciando da parte i sentimenti, poi, la vittoria avrebbe un significato importante anche dal punto di vista dell’assetto societario. Vincere significherebbe qualificarsi alla prossima Champions League, un palcoscenico che Klopp conosce benissimo e su cui vorrebbe misurarsi volentieri dopo l’esperienza di Dortmund, anche perché a Liverpool è già diventato un beniamino nonostante un piazzamento non eccezionale in campionato. Ma dalla sua ha l’atteggiamento e il carisma, oltre all’essere quel tipo di allenatore sanguigno e rabbioso che tanto piace ai tifosi: tra lui e questa impresa ci sono Banega – già promesso all’Inter – e Gameiro, i due uomini più temuti dalla formazione inglese, che può contare invece sulla qualità di Coutinho, chiamato a consacrarsi definitivamente anche al massimo livello europeo, e la velocità di Sturridge.
Formazioni a specchio, nonostante la vocazione estremamente offensiva di entrambe le formazioni (con gli inglesi che, di solito, aggrediscono il portatore di palla avversario già nella metà campo ostile), probabilmente assisteremo a una partita a scacchi, e servirà un episodio per sbloccarla dai binari dell’indecisione. Che sia il Siviglia a trionfare o il Liverpool, in ogni caso, sarà un bellissimo antipasto della finale di Champions League in scena tra dieci giorni a Milano.