Il Giro d’Italia 2016 affronta l’11/a tappa, la Modena-Asolo di 227 chilometri. Una frazione dal profilo altimetrico molto semplice. I primi 204,8 chilometri sono interamente pianeggianti. Poi, nel finale, compaiono quasi inaspettate le difficoltà. La prima è la salita di Forcella Mostaccin. Un’erta – classificata come Gran Premio della Montagna di 4/a categoria – lunga 2,9 chilometri con pendenza media del 9,2% e punte del 16%. La cima è piazzata a 19,7 chilometri dal traguardo. Di questi 3 sono in discesa – molto tecnica – e poi i restanti sono una successione di sali e scendi. Tra questi, particolare attenzione va posta sullo strappo di Asolo, 1 chilometro in pavé con pendenza del 6% e che termina a 3,5 chilometri dall’arrivo. Di questi, 2,5 sono in discesa e gli ultimi 1000 metri sono lungo un rettilineo pianeggiante.
Una frazione che vede quindi favoriti quei corridori veloci che sono capaci di resistere su salite impegnative ma brevi. Potrebbe essere l’occasione giusta per atleti come Sonny Colbrelli (Bardiani – CSF Inox) e Giacomo Nizzolo (Trek-Segafredo).