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Verso Francia 2016 – Eurometeore: Antonin Panenka

 
Dare il proprio nome ad un particolare gesto tecnico, ed essere così ricordati nel corso degli anni, non è roba da tutti i giorni. Antonín Panenka, centrocampista baffuto della Cecoslovacchia a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta, rientra in questa categoria. Tutto questo per il modo con cui calciò un rigore. Uno solo, sì: ma che lo consegnò alla storia.

Nato a Praga il 2 dicembre 1948, Panenka entrò all’età di 10 anni nel Bohemians Praga. Compì la classica trafila nelle giovanili, fino al debutto in prima squadra nel 1967. Fece l’esordio con la Nazionale cecoslovacca nel 1973, partecipando al suo primo appuntamento internazionale all’Euro 1976. Quello che lo fece entrare nella leggenda, a dispetto di una carriera di club di basso profilo. La finalissima contro la Germania Ovest ebbe luogo il 20 giugno a Belgrado, nello stadio della Stella Rossa. Prima finale continentale per la Cecoslovacchia, dopo i due tentativi mondiali falliti nel 1934 e nel 1962. Una squadra composta da giocatori quasi sconosciuti a livello internazionale contro gran parte del gruppo campione europeo e mondiale in carica, capitanato da Beckenbauer. Sulla carta, una sfida dall’esito scontato. E invece…gli uomini di Jezek vanno sul 2-0 con Svehlik e Dobias. Però, mai fidarsi dei tedeschi, che prima accorciano con Dieter Müller e pervengono al pari all’89° con Hölzenbein. I supplementari non sortiscono variazioni e si va ai rigori. Segnano tutti, tranne Uli Hoeness al quarto tentativo tedesco. Quando Panenka va sul dischetto, sa che in caso di trasformazione si aprirebbero le porte della gloria. Le immagini televisive lo vedono addirittura scomparire dall’inquadratura durante la rincorsa all’indietro. Sembra si prepari a tirare una bordata: ma Panenka rallenta nei pressi del pallone, quel tanto che basta per far muovere il grande Sepp Maier, che si butta alla sua destra. Il centrocampista colpisce la sfera di destro con un colpo sotto, che fa compiere alla palla una traiettoria morbida e beffarda. Si concretizza così il delirio cecoslovacco. L’impresa è realtà. Antonín Panenka da quel momento in poi conosce eterna popolarità, perché tuttora a 40 anni di distanza il rigore calciato “a cucchiaio” porta il suo nome. E pazienza se la successiva parentesi in Austria non gli riservi tante soddisfazioni: nel librone della storia del calcio, con quel rigore, c’era già entrato a Belgrado. Ma che rischio:

Se avessi sbagliato dopo un tiro del genere, nessuno mi avrebbe tolto 30 anni di lavoro al tornio in fabbrica.

Il rigore di Panenka