Verso Francia 2016 – I bomber degli Europei
Il grande albo d’oro dei “tiratori scelti” del Campionato Europeo ospita fuoriclasse stellari (basti pensare a Platini e Van Basten), bomber formidabili (Gerd Müller ed Alan Shearer, ad esempio) ma anche protagonisti meno acclamati. Insomma, un po’ di tutto. Scorriamo in rassegna i capocannonieri europei delle edizioni precedenti.
Nelle prime 6 edizioni dei Campionati Europei, con la formula della fase finale con sole 4 squadre partecipanti, è stato naturale non ottenere bottini cospicui da parte degli attaccanti. Tra il 1960 ed il 1968 nessuno riuscì a spingersi oltre le 2 segnature. Ex-aequo per 5 giocatori nel 1960: i sovietici Valentin Ivanov e Viktor Ponedelnik (rispettivamente mattatori della semifinale e della finalissima) divisero il titolo con Milan Galic e Drazan Jerkovic (Jugoslavia, battuti all’ultimo atto proprio dall’URSS), oltre al francese François Heutte.
Nel torneo seguente, i padroni di casa della Spagna conquistarono la Coppa Delaunay portando Jesús María Pereda (che aprì le marcature in finale, terminata 2-1 sui sovietici) in vetta alla classifica marcatori a pari merito con gli ungheresi Ferenc Bene e Dezsö Novák. Nel 1968 in Italia ebbe la meglio il fortissimo attaccante della Jugoslavia Dragan Dzaijc. Ottenne un miglior risultato realizzativo il superbomber tedesco Gerd Müller, con 4 gol nell’edizione 1972 vinta dalla Germania Ovest grazie anche alla sua doppietta all’Unione Sovietica in finale, la terza colta da Jascin & Co. su quattro edizioni del torneo.
Un altro Müller, stavolta Dieter, si appropriò della corona nel 1976 con 3 reti, quando i tedeschi dovettero lasciare spazio alla sorpresa Cecoslovacchia dopo i rigori. A partire dall’Euro 1980, fino a Svezia 1992, il format della manifestazione venne allargato a 8 squadre. Si affermarono in sequenza: Klaus Allofs (Germania Ovest, 3 reti, tutte rifilate all’Olanda in una sola gara), Michel Platini (Francia, 9 reti, performance tuttora ineguagliata) e Marco Van Basten (Olanda, 5 reti, la cui palombella a Dasaev nella finale del 1988 resta un ricordo indelebile).
Nel 1992 si assistette all’affermazione di 4 giocatori a quota 3 gol, un poker particolare composto dal vincitore del torneo Henrik Larsen (Danimarca), il formidabile colpitore di testa Karl-Heinz Riedle (Germania), l’elegante Dennis Bergkamp (Olanda) e lo sgusciante Tomas Brolin (Svezia): curioso come siano tutti passati per il campionato italiano, con alterne fortune.
Con Inghilterra ’96 l’Europeo ha visto il debutto della fase finale a 16 squadre. Staccò tutti il grande Alan Shearer, autore di 5 marcature, tuttavia non sufficienti per trascinare i britannici alla vittoria. 2 Paesi ospitanti (Belgio e Olanda) ed altrettanti re del gol nel 2000, sempre con 5 reti: l’olandese Patrick Kluivert e lo jugoslavo Savo Milosevic. Identico score per il ceco Milan Baros (2004). La Spagna ha vinto le ultime due edizioni continentali, portando in entrambi i casi un attaccante sul trono dei cannonieri.
Si tratta di Davíd Villa, in solitudine nel 2008 (4 gol) e Fernando Torres 4 anni fa, ma in coabitazione con altri 5 goleador: Alan Dzagoev (Russia), Mario Balotelli (Italia), Cristiano Ronaldo (Portogallo), Mario Gómez (Germania) e Mario Mandzukic (Croazia), tutti a quota 3.