Euro 2016

Verso Francia 2016 – I grandi portieri del passato

 
I grandi portieri della storia degli Europei sono stati diversi: soprattutto da quando la competizione ha cominciato a dilatarsi per ospitare sempre più protagonisti. Con questa rubrica cercheremo di ricordare autentici fuoriclasse. Appunto, i numeri uno.

Lev Jascin (1929-1990, U.R.S.S.)

Euro 1960 (Miglior portiere) e 1964 (Miglior portiere)

Il leggendario “Ragno nero”, unico portiere della storia capace di vincere il Pallone d’Oro (1963), eletto “FIFA World Keeper of the Century” (2000) e “Golden Player of Russia” al 50° anniversario UEFA (2003). Ha legato tutta la carriera alla casacca della Dinamo Mosca – difendendo in gioventù anche la porta della squadra di hockey su ghiaccio – partecipando con la nazionale sovietica a 4 edizioni dei Mondiali (1958, 1962, 1966 e 1970). 5 volte campione sovietico, 78 presenze internazionali, un oro olimpico (1956). Dotato di fisico imponente (1,89 m), superbi riflessi e buoni piedi, sembrava “ipnotizzare” gli attaccanti avversari soprattutto dagli undici metri. A chi gli chiese quale fosse il suo segreto, rispose:

“Fumo una sigaretta per calmare i nervi, poi butto giù un drink forte per tonificare i muscoli”.

 

Dino Zoff (1942, Italia)

Euro 1968 (Miglior portiere), 1976 e 1980 (Miglior portiere)

Un monumento della storia italiana, ma non solo: la sua grandezza ed il suo stile sono stati riconosciuti in tutto il mondo. Portiere e uomo esemplare, dallo stile sobrio: mai sopra le righe ed allergico alla parata spettacolare. Unico azzurro capace di vincere sia l’alloro europeo (1968) che quello iridato (1982). Chissà che Buffon non riesca ad imitarlo… Esplose nel Napoli, prima di diventare un’icona della Juventus per tutti gli anni Settanta e i primi Ottanta. Gli sfuggì solo la Coppa dei Campioni. Estremamente regolare nel rendimento ed incubo delle sue riserve, detiene il primato azzurro d’imbattibilità con 1142 minuti. È stato vicinissimo a ripetere il trionfo continentale con l’Italia in occasione di Euro 2000, da selezionatore.

 

Sepp Maier (1944, Germania Ovest)

Euro 1972 e 1976

Grandissimo protagonista nell’era dorata del Bayern Monaco e della Germania occidentale negli anni Settanta, ha rappresentato un modello per le successive generazioni. Agilissimo, carismatico e dotato di riflessi felini, Maier ha disputato 3 Campionati del Mondo con la Nazionale. Fece parte della “partita del secolo” Italia-Germania 4-3. Semplicemente indistruttibile, giocò ben 442 partite consecutive in Bundesliga: un record difficilmente eguagliabile. Riuscì a fermarlo solo un incidente stradale, avvenuto nel 1979, che lo costrinse al ritiro. Con 95 gettoni, è tuttora il portiere più presente in Nazionale. Ha lavorato come preparatore dei portieri ancora per tanti anni, sia nel Bayern che con la Germania.

 

Ivo Viktor (1942, Cecoslovacchia)

Euro 1976 (Miglior portiere)

Uno degli estremi difensori più affidabili degli anni Settanta, ideale continuatore della pregevole scuola di Planicka e Schrojf. Ha legato la parte principale della sua carriera al Dukla Praga, con cui ha conquistato 3 campionati ed altrettante coppe cecoslovacche. Il suo debutto in Nazionale avvenne nientemeno che al Maracanã contro il Brasile, nel giugno del 1966, nella tana dei verdeoro due volte iridati. Nel 1970 partecipò al suo unico Campionato del Mondo in Messico, disputando 2 delle 3 gare del primo turno. Nel 1976 disputò l’Europeo con la Cecoslovacchia, ad altissimi livelli, contribuendo alla storica vittoria: inserito nel Top 11 UEFA di quel torneo, arrivò a fine anno al 3° posto nel Pallone d’Oro. Chiuse la parabola agonistica l’anno dopo l’alloro continentale, con 63 presenze in Nazionale. Ha avuto la sua unica esperienza in panchina con il “suo” Dukla nel campionato cecoslovacco 1990-91.

 

Peter Schmeichel (1963, Danimarca)

 

 

Euro 1988, 1992 (Miglior portiere), 1996 e 2000

Un’icona del calcio danese e del Manchester United, con cui negli anni Novanta ha vinto praticamente tutto. Finché con il calcio non è diventato professionista, ha svolto vari lavori tra cui quello di impiegato al WWF. In Nazionale dal 1987, approdò in Inghilterra nel 1991 con la fama di portiere esplosivo, dagli eccellenti riflessi.  Al termine della sua prima stagione nei Red Devils trionfò all’Europeo con la Danimarca, in quella favola nata per caso. Per tutti gli anni a venire si confermò tra i migliori guardiani a livello internazionale, il più grande mai espresso dalla Scandinavia.

 

Gianluigi Buffon (1978, Italia)

Euro 2004, 2008 (Top 23) e 2012 (Top 23)

Strani i casi della vita: titolare designato per Euro 2000, si fratturò una mano in amichevole prima del torneo e dovette lasciare la porta a Francesco Toldo. Che in Belgio e Olanda visse il suo momento di gloria… Da allora in poi non ha più lasciato la maglia di numero uno azzurro, se non per assenze sporadiche. Diventato il primatista di presenze in Nazionale, arriva al suo quarto Europeo in forma smagliante: è infatti reduce dal record di imbattibilità in Serie A e dal quinto scudetto consecutivo con la Juventus. Non male per un ragazzino di 38 anni! Avendo conquistato la Coppa del Mondo nel 2006, ha l’ultima occasione per provare ad eguagliare la prestigiosa accoppiata che è riuscita in Italia solo a Zoff.

 

 

Iker Casillas (1981, Spagna)

Euro 2000, 2004, 2008 (Top 23) e 2012 (Top 23)

Sulla breccia dal settembre 1999, quando a 18 anni si prese la porta del Real Madrid alla conquista di tutti i campi del mondo. Un rapporto inaspettatamente conclusosi nel 2015, non senza polemiche, con il Real accusato di essersene voluto liberare con ingratitudine. Ora milita nel Porto. Con la Nazionale spagnola ha raggiunto traguardi impensabili e gloria imperitura per aver vinto da capitano sia la Coppa del Mondo in Sudafrica che le ultime due edizioni dell’Europeo. Considerando anche la Champions League con il Real Madrid, è diventato una delle leggende con la fascia al braccio in grado di sollevare questi importanti trofei: prima di lui, solo Beckenbauer e Deschamps. Vicino alle 170 presenze con le Furie Rosse, potrebbe vivere quest’estate l’ultima avventura con la selezione prima di lasciare spazio a De Gea. Però mai dire mai…

Published by
Fabio Ornano