Russia, Fedor Smolov non si ferma più
Lontano dalle luci della ribalta Fedor Smolov si sta prendendo numerose rivincite a Krasnodar, dopo essere stato più volte sbeffeggiato nel corso della sua carriera. Le cifre parlano chiaro: 20 gol in 28 giornate, addirittura tredici nelle ultime sette; una media impressionante, quasi incredibile per un calciatore che tra Ural, Anzhi e Dinamo in 155 gare ufficiali aveva messo a segno solamente 16 reti.
I fattori di questa sorprendente e, per certi versi inattesa, esplosione, sono principalmente due: a Krasnodar si è trovato una squadra, di un certo livello, che ha deciso di puntare su tutto di lui, anche in virtù del limite sugli stranieri (inutile negarlo, senza questa normativa probabilmente Fedor non avrebbe mai avuto un ulteriore chance di questo tipo) e che gli ha permesso di crescere senza esacerbanti pressioni; a tal proposito la splendida accoppiata Smolov-Mamaev dovrà essere presa in grossa considerazione da parte di Slutsky, per sopperire all’assenza di altri centravanti di livello oltre a Dzyuba (il tecnico del CSKA sarà costretto di fatti a chiamare anche Kerzhakov). L’altra ragione dell’evoluzione improvvisa può essere ricercata nella rottura con l’avvenente modella Victoria Lopyreva: comprensibile che quello risultasse essere un peso non da poco per la mente, mai totalmente focalizzata sul campo da gioco.
Non solo gol, tra l’altro in certi casi bellissimi, come la rovesciata con l’Ufa: anche sette assist all’attivo, esemplificativi dell’importanza di Smolov nell’equilibrio della squadra. Per intenderci, nelle ultime tre stagioni i migliori cannonieri russi sono stati (dal 2012 in poi) Kokorin (10 reti), Dzyuba (17 di cui 3 su rigore) e Portnyagin (11). Smolov, come detto, venti, tutti su azione.
La tripletta contro il Krylya nello scorso turno è soltanto la ciliegina sulla torta di un 2016 iniziato in maniera disumana. Nessuno qualche mese fa ci avrebbe scommesso un euro ma Galitsky è riuscito a vederci giusto anche qui; sorridono a Krasnodar, ma festeggiano anche i sostenitori della nazionale, non più Dzyuba-dipendenti.