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Tennis, disastro italiano a Roma

“Nessun italiano a Roma”: potrebbe sembrare una frase di qualche politico sul tema dell’immigrazione, ma in questo caso si tratta di tennis. Siamo a mercoledì e di azzurri nei due tabelloni (maschile e femminile) non c’è già più traccia.

Partendo dalle donne, la compagine azzurra ad inizio torneo era nutrita con ben cinque giocatrici presenti al primo turno, senza però Camila Giorgi che ha dovuto rinunciare agli Internazionali d’Italia. Sara Errani e Roberta Vinci erano accreditate di testa di serie (la tarantina aveva anche il vantaggio di bypassare il primo turno essendo numero 7 del seeding), mentre Giovine, Knapp e Schiavone partivano fin da subito sfavorite dal sorteggio.

Claudia Giovine, classe 1990 e alla prima apparizione in un torneo WTA, ha lottato recuperando un set alla McHale prima però di cedere di schianto nel parziale decisivo. Karin Knapp ha potuto ben poco di fronte alla Strýcová e l’eloquente doppio 6-2 dimostra lo scarso stato di forma dell’azzurra. Francesca Schiavone, veterana del circuito e accreditata di wild-card, è stata sconfitta piuttosto nettamente da Lucie Šafářová, numero 10 del mondo.

Discorso diverso per Errani e Vinci: le speranze azzurre erano fondate su di loro, ma senza girarci intorno, è stato un flop. Sara Errani, opposta alla qualificata Watson, ha perso 6-0 al terzo set al termine di una partita mal giocata e senza particolari spunti nonostante il grande tifo proveniente dagli spalti. Roberta Vinci, direttamente al secondo turno, ha racimolato solo quattro giochi in tutto l’incontro contro la promettente Konta.

In campo maschile, i nostri giocatori nel tabellone principale di Roma erano sette, con diverse aspettative su ognuno di essi. Sonego, Cecchinato e Caruso, decisamente poco abituati a calcare palcoscenici così importanti, hanno lottato e si sono impegnati nonostante le sconfitte arrivate contro Sousa, Raonic e Kyrgios.

Ha sfiorato l’impresa Filippo Volandri contro David Ferrer, ma una volta arrivati al terzo set l’italiano è letteralmente crollato. Emblematica comunque la prestazione del livornese, fatta di grandi colpi e di un cuore gettato sempre oltre l’ostacolo: la sua veneranda età però fa sì che il movimento italiano non si possa basare su di lui, ma servono giovani talenti da far emergere.

Andreas Seppi è stato l’unico italiano a vincere una partita: l’altoatesino al primo turno ha battuto con un doppio tie-break Pospisil, prima di arrendersi nella fase successiva contro il ben più quotato Richard Gasquet. Disastrosa invece la prestazione di Fabio Fognini: il nostro giocatore dal ranking migliore, è stato preso a pallettate per lunga parte del match da García-López, sbagliando troppi punti facili nei momenti decisivi.

E Quinzi, la nostra stella, che fine ha fatto? Sembra che nei futures si stia disimpegnando bene, anche grazie al nuovo allenatore, ma i suoi coetanei (Kyrgios, Kokkinakis, Chung, Zverev e Ćorić) sono già in pianta stabile tra i primi 50 del mondo.

Roma è stato un autentico disastro per i colori azzurri, ma speriamoche sia come squadre (la Fed Cup ha già deluso quest’anno, ora tocca alla Davis), sia come singoli possano arrivare delle soddisfazioni nel proseguo della stagione per non far sembrare un lampo nel deserto la storica impresa di Flavia Pennetta agli US Open dello scorso anno.