Calcio Femminile

Calcio Femminile, le Finali Nazionali dei Campionati Giovanili si terranno a Cesena

E’ stato siglato il Protocollo d’intesa tra la FIGC e il Comune di Cesena per l’organizzazione delle Finali Nazionali dei Campionati Giovanili per la stagione sportiva 2015-2016, in programma dall’11 al 28 giugno. Nell’ambito dell’accordo, la FIGC – attraverso il Settore Giovanile e Scolastico – e l’Amministrazione di Cesena collaboreranno sugli aspetti logistici e sportivi della manifestazione che riunisce le Fasi Finali dei campionati Under 17 di Serie A e B, Under 17 di Lega Pro, Under 15 di Serie A, Serie B e Lega Pro, Allievi e Giovanissimi Dilettanti e del Torneo per Rappresentative Regionali Under 15 Femminili.

Nel corso delle Finali, che saranno presentate nella conferenza stampa in programma il prossimo 6 giugno a Cesena, alla presenza del Sindaco della città, Paolo Lucchi, e del Presidente del Settore Giovanile e Scolastico, Vito Tisci, verranno disputate oltre 60 gare, con il coinvolgimento di 44 squadre e circa 1000 giovani tra ragazzi e ragazze.

Tutti felici, come dichiarano il Sindaco di Cesena Paolo Lucchi e l’Assessore allo Sport Christian Castorri: “Siamo felicissimi per la decisione della FIGC di disputare le finali nazionali del campionati giovanili a Cesena. Nella nostra città la passione per lo sport è strettamente legata all’attenzione per il valore educativo della pratica agonistica. Faremo tutto il possibile per accogliere al meglio i giovani atleti e far sentire loro il calore dell’ospitalità romagnola”.

Il tutto è sottolineato dal Presidente del Settore Giovanile e Scolastico della FIGC Vito Tisci:“Per il calcio giovanile le finali nazionali rappresentano una manifestazione dall’altissimo valore tecnico, che conferma la crescita del movimento giovanile, su cui la Federazione sta investendo molto. Questo evento, inoltre, sarà un’ulteriore occasione per valorizzare gli aspetti educativi e formativi che la FIGC promuove, ad esempio attraverso gli incontri previsti per informare i giovani sui rischi del doping, e per contribuire allo sviluppo di quell’interazione sociale tra i ragazzi delle squadre partecipanti ed i soggetti che costituiscono la grande famiglia del calcio”.

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Stefano Pellone