Dalla lontana (ma non troppo) Olanda partirà la novantanovesima edizione del Giro d’Italia. Una delle due corse a tappe più famose del mondo prenderà il via in un periodo particolarmente fitto di polemiche, riguardo alle dichiarazioni di Danilo De Luca relative all’uso di sostanze dopanti che sarebbero, secondo l’ex ciclista abruzzese, un aiuto indispensabile per chiunque abbia intenzione di completare il Giro. Lo ha scritto lui stesso, De Luca, in un libro che già dal titolo fa piuttosto rumore: “Bestie da vittoria”. Dichiarazioni pesanti, le avrete lette in parecchi, o sentite anche alle Iene, in un’intervista in cui ha ribadito il concetto che se non ti dopi, la corsa non la finisci. Ovviamente, immaginate il polverone che si è scatenato. Ovviamente, le considerazioni traetele da soli, così come sia lecito in voi il dubbio sul credergli o meno: certo è che, solitamente, una confessione difficilmente può essere considerata poco veritiera, seppur – e qui faccio l’avvocato del diavolo – si potrebbe puntare il dito contro la voglia di vendere il libro, e dunque: considerare quelle frasi appositamente esagerate. Chissà. Forse sì, forse no.
Dicevamo: partirà il novantanovesimo Giro d’Italia, e proviamo a concentrarci su quello. Si inizierà con una cronometro individuale, ad Apeldoorn: poco meno di dieci chilometri di corsa da macinare da soli, nel minor tempo possibile. E qui, già i primi timori per Cancellara, uno dei favoriti di questa tappa: ha la febbre, e chissà se sarà in forma per quando dovrà spingere sui pedali. Si entrerà in Italia alla quarta giornata, e sarà giù a Catanzaro (qui un rapido excursus delle varie tappe). Da lì in poi, si scalerà lo Stivale, si entrerà nel vivo, e verso gli inizi della seconda settimana si potrà iniziare a capire chi potrà essere considerato papabile vincitore finale. Che potrebbe essere Nibali, intenzionato a fare il bis dopo la vittoria nel 2013.
Questo è il quadro, che troverete ben più dettagliato tra le pagine di MondoPallone, grazie al prezioso ausilio dei nostri nostro esperti: Elia Modugno, Giuseppe Pucciarelli, Ciro Brancone, Emanuele Cuomo, Giacomo Latorre, Davide Zanetti. Ovviamente, la corsa rosa di fascino ne ha tanto, data la sua età che l’anno prossimo sarà tonda due volte. Novantanove anni di Giro, con un’infinità di chilometri scivolati via sotto i pedali, e i grandi maestri che negli anni si sono succeduti tra vittorie, salite, cadute: da Coppi e Bartali, a Gimondi, Merckx, Pantani, Cipollini, Indurain, Nibali, Contador, e perché no: Fabio Aru. Una corsa, il nostro Giro, che è sempre stata un po’ come Sanremo: avvolta di storie particolari, e tante polemiche. Ma immersa anche in un mare di fascino, quello che riempie i margini delle strade con una fiumana di persone al passaggio dei corridori, e al traguardo di ogni tappa raccoglie un muro di gente pronto a esultare.
Già, ricomincia il Giro. Tra chiacchiere e sudore, tra presunto doping e fatiche. Ricomincia, a un passo dal centenario. Ventritré giorni intensi, che – come sempre – racconteremo con costanza, passione, e la nostra consueta dedizione.