A fine partita, è il solito, flemmatico Zeman, quello che si presenta ai giornalisti, per commentare il pareggio casalingo contro il Lucerna: “Oggi volevamo vincere, e ci abbiamo provato; il pareggio è un risultato giusto, visto quanto ha offerto il campo. Arbitraggio non del tutto soddisfacente, però: Sabbatini è stato ammonito quasi subito e, poco dopo, per un fallo analogo di Thiesson, il direttore di gara si è limitato a un rimbrotto verbale. Le entrate dei miei giocatori sono sempre state sanzionate, sulle loro l’arbitro non fischiava quasi mai. Sul gol del pareggio, io ho visto un fallo evidente a centrocampo su Donis…”
Il tecnico promuove, questa volta, la prestazione della sua squadra: “Qualcosa di buono ho visto. Non dimentico che, di fronte, avevamo una delle squadre più in forma del torneo, in piena lotta per un posto in Europa: non era facile vincere. Siamo entrati sul terreno di gioco consapevoli del fatto che ci trovavamo all’ultimo posto, e i ragazzi erano preoccupati. Premesso questo, il bilancio della prestazione è positivo: purtroppo, non sono arrivati i tre punti. In negativo, ho visto anche preoccupazione, nervosismo, palloni facili regalati, che potevano essere gestiti e giocati meglio: credo sia stato un problema di testa: se ci libereremo di questi pensieri, giocheremo meglio. È normale che su di noi ci sia pressione: però, è anche vero che siamo quattro squadre racchiuse in una manciata di punti, e siamo ancora in grado di dire la nostra; certo, serviranno voglia e determinazione, che oggi ho visto in parte, sperando che arrivino anche risultati migliori.”
La settimana prossima, in casa cion il GCZ, mancheranno sicuramente Donis (squalificato) e Čulina (infortunato): “Si tratta di assenze importanti, ma non fondamentali: in rosa ho sostituti adeguati per ricoprire i vari ruoli. Ho Šušnjar e Rossi, che possono giocare davanti in mezzo, e Alioski che può fare l’ala. Di lui sono soddisfatto, ha passo, potenza atletica e piedi buoni. Donis ha detto che è stanco? Lui, secondo me, si allena poco e male, e purtroppo non è un esempio, sotto questo punto di vista.”