Home » Sospesa per incidenti Göteborg-Malmö: le parole di Lennartsson

Nella 6/a giornata dell’Allsvenskan (questa sera verranno giocate le rimanenti partite), uno degli incontri di spicco era Göteborg-Malmö. La partita è stata sospesa nella ripresa, per il lancio di oggetti in campo, sul risultato di 0-0. Probabile l’assegnazione della vittoria a tavolino per gli ospiti, e la conseguente squalifica del Gamla Ullevi. Insomma, un episodio che potrebbe condizionare l’intera stagione, per i Blåvitt. 

E, questa volta, ha parlato lui. Un lungo monologo, una professione di affetto per il proprio lavoro, la rabbia di chi vede distrutti i propri sacrifici. Jörgen Lennartsson non ci sta, il colpo è stato troppo duro. Vedere sospendere la partita per lancio di un petardo in campo (che ha colpito un giocatore avversario, con la conseguenza della sospensione dell’incontro) è stato, per lui, un colpo terribile.

“Non è degno del Göteborg che una cosa del genere possa accadere” ha detto in conferenza stampa l’allenatore dei Blåvitt. Ma è stato il prologo di un lungo discorso.“Per cominciare, posso solo chiedere scusa per quello che è accaduto. In primo luogo, a Tobias Sana e all’assistente. E, poi, a tutti gli spettatori che erano venuti qui, pagando il biglietto per vedere una grande partita di calcio. Come mi sento? Il 7 dicembre, abbiamo iniziato ad allenarci per questa stagione, facendo sette e anche dieci sedute a settimana. I giocatori si sono dati da fare, ci hanno dato dentro ogni giorno (Spelarna har kämpat som svin, ett tiotal ledare har kämpat varje dag). Gli sponsor ci hanno messo soldi per lavorare al meglio, abbiamo stabilito un nuovo record per la vendita degli abbonamenti, abbiamo fatto una bella partenza in campionato, mobilitato un sacco di volontari. Abbiamo messo tanto impegno per preparare ogni partita, mandato in giro per il paese gli scout per visionare gli avversari, preparandoci nel migliore dei modi. I giocatori sono attenti alla dieta, alla preparazione della partita, il tutto perché il Göteborg possa avere il massimo successo possibile.”

“Trovo intollerabile che solo uno, dei 15 000 che erano a vedere questa partita, possa pensare di avere il diritto di prendere la decisione di lanciare un oggetto in campo, che non abbia idea riguardo all’enormità  di ciò che distrugge col suo gesto. Si distrugge l’Allsvenskan, ciò che significa per i nostri sostenitori,  per gli sponsor, giocatori, tutto. Lui non ha idea circa l’enormità di ciò che significa quello che ha fatto. È incredibile come una sola persona possa danneggiare la nostra attività in modo così pesante: e tutto questo mi rende incredibilmente triste e angosciato.”

“Frank (Andersson) è entrato come nuovo presidente, in un momento di problemi economici; la sua intenzione è di invertire tale tendenza. E così, invece, sarà un idiota che ha lanciato un fumogeno in campo a rischiare di rovinare tutto. Che cosa significa questo per il nostro business … È davvero infernale, ti fa impazzire solo pensarci. Non è solo un fatto sportivo, si tratta di rispetto, per un evento che conta per gli altri esseri umani. Penso alle centinaia di persone provenienti e iscritte ai club, che si sono date da fare nella settimana prima della partita, per convincere gli amici a venire, quelli che non hanno rinnovato i loro abbonamenti… Ci sono così tante persone, che mettono tanta energia al servizio del nostro club.”

“Poi c’è uno, che viene qua e getta un oggetto addosso a un’altra persona… io non so come fermarlo. Lui è il solo responsabile. Come diavolo si fa a fermarlo? Vado a vedere cos’hanno tutti gli spettatori sotto i vestiti? Li faccio passare attraverso un tunnel, per controllarli? È l’idiota che va punito, è lui che deve essere fermato. Spero che i sostenitori del Göteborg abbiano una giustizia interna, che possano scoprire chi è stato, e prenderlo. Non è degno del nostro club che accadano questo tipo di cose. Questo è molto, molto al di sopra del limite sopportabile. Spero che la giustizia interna dei sostenitori del Göteborg possa arrivare a scoprire il responsabile.”

“Sono però convinto di una cosa: niente può fermare il calcio. Dobbiamo ripartire. Sono successe cose terribili nella storia dello sport, penso a Hillsborough per esempio (certo, naturalmente, non faccio assolutamente il paragone con quello) ma il calcio è sempre vivo, è così incredibilmente forte. Nelle avversità abbiamo testato la fedeltà, il nostro pubblico. Sono convinto che le forze positive, finiranno per prevalere. Ora attendiamo la decisione del Comitato disciplinare, e rispetteremo tale decisione. Certo, questo peso è molto più duro da tollerare di una sconfitta sul campo. Riprenderemo il lavoro, ma questa è peggio di una sconfitta per 4-0. Il calcio vincerà sempre alla fine. Ma ci vuole un po’ di tempo, a volte.”

Anche Eriksson è sconsolato: “Ero maledettamente arrabbiato. Quando succedono queste cose, non capisco perché giochiamo più a calcio”, ha affermato il giocatore al quotidiano Sportbladet. Il centrocampista dei biancoblù è stato tra i primi a soccorrer Tobias Sana, suo ex compagno, che ora gioca nel Malmö. “Non capisco perché vogliono fargli del male. Sana non ha fatto qualcosa di stupido o sbagliato. È un ragazzo straordinario, ma aveva un presentimento. Ho cercato di calmare i nostri tifosi. Ho avuto la sensazione subito che la partita sarebbe sospesa. Tutto è così stupido, il voler fare del male a qualcuno… mi sono accorto che era successo qualcosa,  ho subito visto che c’era fumo intorno a Sana e capito che qualcosa era caduto molto vicino a lui. Questo fatto rischia di rovinare mesi di lavoro nostro, la passione dei nostri tifosi…  in quella zona dello stadio, ci sono tanti ragazzini. Se fossi un genitore, non avrei il coraggio di mandare i miei figli alla prossima partita. Questa cosa sta diventando un problema sociale: lega calcio, politici, club e tifosi devono fare qualcosa per mettere fine a questo” è la conclusione di Eriksson.