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L’onore delle armi, un’occasione sprecata e una da non gettare via

Si è da poco conclusa la gara dell’Artemio Franchi, dove la Juventus ha posto il penultimo (o l’ultimo) tassello del proprio quinto Scudetto consecutivo, sconfiggendo a domicilio i viola al termine di una gara a dir poco rocambolesca (con un Buffon assolutamente incredibile), e ci appare il momento opportuno per dedicare qualche riga al Napoli, principale rivale dei bianconeri sino a questo momento.

I partenopei si affacciano alla trentacinquesima giornata di questo campionato con quattordici punti in più rispetto alla stagione precedente, un cambio di guida tecnica da considerare certamente indovinato, una fase difensiva resa solida, a dispetto di un reparto sostanzialmente invariato (il solo Hysaj, nella linea titolare, rappresenta un nuovo innesto), e la consapevolezza di essere finalmente competitivi ad alti livelli.

I rimpianti, però, non possono mancare, alla luce del vantaggio accumulato dagli azzurri sulla Juventus nel girone di andata e di quanto scrivevamo sul finire del novembre scorso, quando proprio il Napoli ci pareva essere la principale candidata a scucire il tricolore dalle maglie bianconere. La più grande colpa dei ragazzi di Sarri (e delle altre squadre che all’epoca lottavano per le prime posizioni) è stata quella di aver fatto rientrare in gioco una rivale navigata e abituata alla vittoria.

Le nostre parole (“tra le quattro contendenti, noi optiamo, come detto, per il Napoli, ma le squadre di testa devono fare in fretta a ‘eleggere’ la propria regina, perché rimpallarsi vicendevolmente la vetta significherebbe far rientrare in corsa i campioni uscenti (?) della Juventus che, con tutti i propri limiti, rappresenterebbero un cliente scomodo, soprattutto se rinfrancati da una rincorsa condotta a buon fine”) sono state profetiche in tal senso.

Le colpe del Napoli, però, non possono limitarsi al campo, ma anche alla gestione del mercato invernale, nel quale la società avrebbe dovuto rendere la rosa più profonda e competitiva, per rintuzzare il ritorno delle inseguitrici (al plurale, visto che anche la Roma fa sentire il proprio fiato sul collo della squadra di De Laurentiis); inoltre, anche la gestione della comunicazione da parte dell’allenatore ha lasciato a desiderare, creando forse qualche alibi di troppo nei propri calciatori.

Con i molti meriti degli azzurri e i grandi rimpianti per un’occasione d’oro gettata al vento, ne resta un’altra, a un passo, da non lasciarsi sfuggire, per non accrescere il rammarico e per coronare una stagione comunque molto positiva. La prossima gara contro la Roma, che il Napoli affronterà con il peso della vittoria della Juventus a Firenze, sarà un importante spartiacque nella corsa al secondo posto, che vorrebbe dire Champions League senza preliminari e che, tradotto, significherebbe poter pianificare la prossima stagione senza pesanti incognite.

Se non è stata questa la stagione per il grande salto, le prossime quattro gare possono però rappresentare un importante punto di svolta per la costruzione di una mentalità veramente vincente, in barba alla delusione per un obiettivo sfuggito, anche (soprattutto?) per proprie colpe.