MP Istantanee presenta… Paul Breitner, il “maoista”
Paul Breitner va considerato parte integrante del famoso collettivo tedesco che dominò la scena mondiale nel corso degli anni Settanta. I suoi primi trionfi si legano al ruolo di difensore esterno sinistro, ma successivamente, quando egli passò al Real Madrid, la trasformazione in centrocampista lo segnalò tra i più forti campioni europei.
A 19 anni, cioè nel 1970, Breitner debuttava nella Bundesliga indossando la gloriosa maglia del Bayern Monaco. Subito si poneva in evidenza per due ordini di motivi: il primo di carattere tecnico, il secondo di carattere sociale. Tecnicamente il giovane Paul dava filo da torcere anche a compagni di squadra assai più esperti di lui: sul piano sociologico egli sconcertava tanto i compagni quanto i giornalisti per la sua dialettica. Sotto un certo aspetto egli rappresentava una contraddizione agli occhi di costoro, perché prediligeva le più sofisticate automobili sportive ed era non soltanto un lettore ma un volgarizzatore di Marx, tanto da essere definito “il maoista“.
In realtà Paul Breitner ha seguito costantemente una sua logica di vita che si potrebbe definire semplicemente avventurosa. Probabilmente, e soltanto per questo, nel 1974 dopo aver vinto con la Nazionale tedesca il Mondiale – che faceva seguito all’Europeo del 1972 – egli accettò il trasferimento al Real Madrid non riuscendo più a filare d’amore e d’accordo con un collettivo dove il “Kaiser” Franz Beckenbauer, dettava legge. Eppure, col Bayern, Paul Breitner aveva vinto la Coppa dei Campioni in quella stessa stagione (1973-74).
A Madrid egli rimase per tre stagioni immedesimandosi nella conquista di due titoli nazionali e di una Coppa di Spagna. La nostalgia lo prese nel 1977 facendolo tornare a Monaco per risollevare le sorti di un Bayern piuttosto depresso. Il suo contributo al ritorno del club bavarese ai più alti livelli del calcio tedesco è comprovato dalle vittorie dei titoli nazionali nel 1980 e nel 1981, senza dimenticare che Jupp Derwall, C.T. della Germania Ovest, lo aveva richiamato in Nazionale per affidargli il compito di guida carismatica di quel collettivo.
Paul Breitner è stato uno dei pochissimi calciatori – con Pelé e Zidane – capaci di andare a segno in due finali del Campionato del Mondo (il rigore dell’1-1 nella vittoria 1974 contro l’Olanda e il gol della bandiera tedesca contro l’Italia a Soagna 1982).