Siniša Mihajlović, le reazioni alla sua dichiarazione sulle donne non adatte al calcio
Durante la consegna del tapiro d’oro di Striscia la Notizia a Siniša Mihajlović, l’ex allenatore del Milan si è lasciato andare ad una dichiarazione che ha suscitato più di una polemica: il serbo infatti risponde così alle critiche mossa da Melissa Satta, fidanzata di Kevin Prince Boateng, nei suoi confronti: “Io non sono razzista, ma penso che le donne non dovrebbero parlare di calcio perché non sono adatte.”
La frase, a dir poco discriminatoria, ha messo sul piede di guerra molte associazioni sportive di calcio femminile e ha generato molti commenti, sospesi tra il negativo e l’accondiscendente. Siamo ormai nell’ambito della barzelletta quando alcuni uomini di calcio decidono di parlare di calcio femminile: ne è chiaro esempio l’uscita altrettanto in-felice (consentitemi il gioco di parole) di Felice Belloli, ex presidente della Lega Nazionale Dilettanti, che aveva definito il movimento calcistico femminile “quelle quattro lesbiche.”
Fa specie sentire pronunciare una frase del genere proprio da un uomo di calcio come Mihajlović e proprio ora che la sua Serbia sta lottando per la qualificazione ai prossimi Europei, in barba ad alcune testate che ricordano come “il calcio sia una comunità virile che sviluppa determinate dinamiche relazionali dalle quali le donne ne sono naturalmente escluse, come lo sono le mamme durante gli allenamenti delle giovanili (dove, tuttavia, crescente è l’invadenza dell’elemento materno, con i risultati che sappiamo).” (Fonte ilprimatonazionale)
Dichiarazioni del genere non potevano che suscitare rabbia e indignazione: raccogliamo due pareri a riguardo di due donne di calcio, volti noti dello schermo televisivo e che a loro modo si sono fatte apprezzare per la competenza sportiva. Partiamo con Marika Fruscio, nota starlet televisiva e commentatrice sportiva da sempre tifosa del Napoli: “Imparasse lui a fare l’allenatore!!! Oggi le donne sono molto più preparate di taluni opinionisti e/o giornalisti addetti ai lavori. Il calcio è uno sport che, specialmente negli ultimi anni, appassiona anche le donne e non mi meraviglio se alcune hanno trasformato questo interesse in lavoro… Io ne sono un esempio e tante volte lascio a bocca aperta per competenza tanti pseudo colleghi. Poi ci sono anche le capre che non ne sanno nulla e sfruttano i salotti sportivi come vetrina per mettersi in mostra e accavallare le gambe, ma queste sono osservazioni che il pubblico già sa e sa valutare!”
Il secondo parare è quello di Paola Ferrari, storico volto Rai e conduttrice di 90º minuto: “Non mi stupisce più di tanto. Purtroppo ci sono uomini che non apprezzano, se non addirittura odiano, il lavoro svolto da noi donne. La cosa grave è che ci sono molte più persone di quanto si possa immaginare che la pensano così. Alcune non lo diranno mai ma sicuramente lo pensano. Premetto che non voglio trovare giustificazioni per una frase che non doveva nemmeno essere pensata, però lui stava vivendo un momento difficile e magari, dopo aver subito un lungo fuoco incrociato, si è fatto sfuggire questa uscita decisamente infelice. Ritengo che, purtroppo, ci sia ancora tanta strada da fare. Bisogna combattere questo maschilismo marcato che è presente nel mondo del pallone. E non parlo solo di addetti ai lavori. Purtroppo è successo che anche alcuni colleghi facessero discorsi di questo tipo. Attenzione però a non generalizzare. Ci sono giornalisti, allenatori, presidenti e calciatori che apprezzano il lavoro di noi donne ‘nel pallone’. Molti uomini non amano che il genere femminile entri in un mondo che ritengono loro. Molto probabilmente Mihajlovic è una di quelle persone. Non lo condanno penso solo che abbia fatto un commento inopportuno che non avrebbe mai dovuto fare. Però questa è la realtà dei fatti.”