Lugano, Zeman: “Non me ne vado”
Tre sconfitte consecutive, 17 reti subite, una sola segnata: la situazione, per il Lugano, è piuttosto difficile. Domenica, i bianconeri affronteranno, davanti al loro pubblico, il Thun: i bernesi, che precedono i ragazzi di Zeman di 9 lunghezze, quest’anno hanno vinto in tutte e tre le occasioni nelle quali hanno incontrato i ticinesi. Tre partite perse di misura e in modo tutto sommato immeritato (soprattutto le due maturate nell’Oberland bernese), tanti motivi di rimpianto. Da sempre il boemo sostiene che, nei confronti dei biancorossi, mancano dei punti: e mai, come in questo momento, servirà prenderli. Ma vediamo cos’ha detto il tecnico ai giornalisti, in questo incontro.
“Lo ribadisco: mercoledì sera, con il Basilea, nel primo tempo ho visto una squadra più ordinata, mentre nella ripresa, anche se abbiamo fatto un gol, e non ne abbiamo subiti, non abbiamo fatto una buona prestazione. Loro hanno fatto un possesso palla chiaramente superiore, ma hanno tirato 13 volte e noi 11. Certo, loro hanno segnato, e noi no: ma, del resto, hanno un’indiscutibile superiorità tecnica rispetto a noi. Certo, mi rendo conto che siamo peggiorati, forse perché qualcuno si era convinto che potevamo permetterci di fare di tutto e di più in campo. Serve maggiore concentrazione quando giochiamo, coscienza dei nostri limiti, e sapere cosa dobbiamo fare.” ha chiosato il boemo.
Sulla partita di domenica: “Il Thun è più abbordabile rispetto al Basilea, ma dobbiamo anche ricordare che mancano 9 partite alla fine del torneo. Non siamo all’ultima spiaggia, ma siamo consapevoli che sarà una partita molto importante per noi. Dovremo essere bravi a giocare mettendo in mostra una buona organizzazione, che ci consenta di fare la fase difensiva e quella offensiva. Il lavoro? Io li carico ogni giorno per far sì che trovino le motivazioni, perché il problema è questo. Non ho intenzione di andare via, io ho voglio salvare la squadra, e non ho paura di nessuno. Bottani? Ha avuto problemi fisici, che ha superato. Adesso ha il morale basso, perché arriva vicino al gol, ma non segna. Si porta una croce sulle spalle, non è sereno; ma se, come spero, troverà il gol, questa croce se la leverà al più presto.”
Il tecnico ha infine concluso:“La squadra, purtroppo, si arrende dopo aver preso il primo gol. Non si vedono più reazioni e gioco, come abbiamo visto a San Gallo, per esempio. Ma queste ultime tre partite sono state tutte diverse una dall’altra. Ora servirà trovare voglia, e stimoli: c’è una salvezza da conquistare.”