Prima di tutto si parla della sua carriera e di quando ha preso il posto della compagna Kozue Ando, seriamente infortunata dopo un intervento sanzionato con il calcio di rigore: “Ero molto preoccupata perchè ho subito capito che l’infortunio era molto serio. Ho dovuto mettere la paura da parte e farmi coraggio per essere certa di segnare quel rigore.” Il senso di responsabilità Miyama lo ha ereditato da Homare Sawa, autentica leggenda del calcio femminile asiatico: “E’ davvero difficile esprimere a parole che giocatrice importante e che esempio sia stata. E’ stato davvero un piacere per me giocare con lei.”
Da leader a centrocampo Miyama ha anche affinato le sue abilità come assistman e come realizzatrice in Canada 2015: “Mi diverte di più creare le occasioni da gol che segnarle. Certo, entrambi portano vantaggio alla mia squadra, ma mi sento più contenta quando faccio un assist per una compagna di squadra”, confessa. L’ultimo pensiero della capitana della Nadeshiko va alla finale di luglio persa contro gli Stati Uniti: “Spero di poter giocare di nuovo contro gli USA. Ero convinta che avremmo avuto un’altra occasione contro di loro, anche se so che sono una squadra fortissima, ma anche loro sono esseri umani. Sono comunque estremamente orgogliosa di quanto fatto dalle mie compagne.”