Tutti sapevano che nella tana degli Orsi sarebbe stato difficile. Ma era difficile prevedere una sconfitta di queste proporzioni (7-0 il finale), soprattutto dopo quella di domenica scorsa. “Potevamo reagire in tanti modi, abbiamo scelto il peggiore” ha detto Zeman, questa volta presentatosi davanti ai giornalisti in conferenza stampa. Serata nera per il Ticino (ha perso anche la squadra di hockey, sempre a Berna).
Dopo una sconfitta del genere, c’e poco da dire: “Può sembrare strano dirlo adesso, ma avevamo impostato una gara difensiva… però, non basta impostare la partita in difesa, bisogna anche farlo. ma senza difendersi é difficile farlo. Certo, sono due sconfitta diverse: domenica scorsa, in casa, contro il Sion, avevamo fatto tutto noi. Qui invece ci siamo trovati anche di fronte a una squadra forte, che ci ha sovrastato sotto tutti gli aspetti. Penso anche io che il problema sia soprattutto mentale, ma bisogna uscirne, facendo gruppo, e scendendo in campo concentrati, cercando di dare il massimo: cosa che non abbiamo fatto, nemmeno stasera. Sappiamo che l’obiettivo salvezza non è facile: siamo ancora in corsa, ma prestazioni del genere ci complicano la vita non poco. Alla vigilia avevo affermato: dopo un 6-0 si può reagire in due modi. Abbiamo scelto il peggiore.”
E adesso? La squadra è apparsa svuotata, secondo Paolo Laurenti di RSI. Padalino, ai microfoni della radio di stato elevetica, è stato chiaro: “Colpa nostra: l’allenatore ci dice di fare delel cose, e noi non riusciamo a farle. Abbiamo dato il peggio di noi in queste due partite, si è spento qualcosa, e non sappiamo neppure noi perché. L’allenatore non è il problema: in campo ci andiamo noi.” E mercoledì sera, a Cornaredo, arriverà il Basilea, per il recupero dell’incontro rinviato per neve il mese scorso.
Anche Tosetti, sempre ai microfoni della RSI, stasera in tribuna per infortunio, appare sconsolato: “Rischiamo di compromettere una stagione finora buona. Dobbiamo trovare il modo di fare gruppo, è un fattore mentale, ci siamo lasciati andare, e questo non può succedere. Non riusciamo a farlo, possiamo solo chiedere scusa ai tifosi. Le critiche? Fanno parte del gioco del calcio. Certo, sarebbe meglio ricevere critiche costruttive, ma spetta a noi saperle ribaltare, e trasformare in energia positiva, per ripartire sulla strada che avevamo intrapreso.”
Anche sul portale Ticinonews il caporedattore Luca Sciarini appare sconsolato, e non risparmia critiche all’allenatore italiano: “Prima di sentire le sue parole, ormai inutili, basta vedere la sua squadra dopo otto mesi di lavoro. Se c’è qualcosa che lo disturba, che parli adesso o taccia per sempre.” Già, Zeman. Sta rischiando? Il messaggio del boemo passa ancora alla squadra? Il presidente Renzetti ha risposto chiaramente a questa domanda: “Difficile commentare una partita inguardabile. L’allenatore non rischia, è un errore che ho già fatto, e non intendo ripeterlo. Certo, ora dobbiamo metterci tutti a lavorare, allenatore compreso: forse bisognerebbe rispolverare qualche giocatore accantonato, vedremo.”
La salvezza, un traguardo troppo importante. Tutti dicono di crederci ancora, ma servirà un cambio di rotta deciso. La stampa locale, sicuramente, non è tenera con il boemo, accusato di scarsa modestia. Ma, soprattutto, conta capire se i giocatori seguono ancora l’allenatore. Mercoledì arriverà il Basilea: tutto sommato, la migliore e peggiore partita che potesse capitare.