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MP Istantanee presenta…Daniele Massaro, detto “Provvidenza”

Quando ci si fa apprezzare in un determinato modo, per certe doti o caratteristiche, è più facile diventare un beniamino del pubblico. A Daniele Massaro, protagonista del Milan tra la fine degli anni ’80 e la prima metà del decennio seguente, successe proprio questo: si specializzò nel segnare gol decisivi, guadagnandosi l’affettuoso soprannome di “Provvidenza”. Ma nella sua carriera c’è stato ovviamente anche tanto altro.

Nato a Monza il 23 maggio 1961, Daniele Massaro cresce calcisticamente nel club della sua città fino ad arrivare in prima squadra. Il debutto è datato 1978, in Serie B. Con la squadra lombarda si segnala quale centrocampista di buone doti offensive nell’arco di tre stagioni. Attira l’interesse della Fiorentina, che finalmente lo porta nella massima categoria. Il campionato 1981-82 è destinato a catapultare Massaro sulla bocca degli addetti ai lavori e della stampa, grazie ad un continuo bruciare le tappe da protagonista: infatti, si impone subito come titolare in maglia viola e contribuisce alla sfortunata lotta dei toscani per lo scudetto, esordendo inoltre con l’Under 21. Ma il meglio doveva ancora venire…nell’ultima amichevole prima del Mondiale ’82, Bearzot lo fa esordire anche con la Nazionale maggiore e lo convoca per l’avventura spagnola. In quel mitico Mundial, che l’Italia conclude in gloria, non mette mai piede in campo. Un rapporto contraddittorio, quello tra il giocatore e la casacca azzurra, destinato ad esaurirsi sotto la stessa gestione Bearzot tra gerarchie, scarso utilizzo (appena 6 presenze) e qualche polemica, che gli costano la chiamata a Messico ’86. Massaro non lo sa ancora, ma dovrà riporre simbolicamente quella maglia nell’armadio per ben 8 anni. Nel frattempo continua la sua permanenza a Firenze, fino al 1986.

Con la maglia della Fiorentina
Con la maglia della Fiorentina

 

 

 

 

 

 

 

 

Poi viene acquistato dal Milan per quasi 7 miliardi di lire. Nel 1987 arriva Sacchi sulla panchina del Milan e Massaro non riesce ad entrare bene nei meccanismi del tecnico di Fusignano: dopo aver conquistato lo scudetto, arriva così la cessione in prestito alla Roma per la stagione 1988-89. Qui il giocatore monzese si rilancia, ripresentandosi in rossonero con la voglia di conquistare la fiducia di Sacchi. Complici gli infortuni di Gullit e Van Basten, trova sempre maggiore spazio nel Milan: diventa più decisivo anche in zona gol, convincendo in seguito anche il nuovo tecnico Capello a provarlo come punta pura. Una scommessa, vinta alla grande da entrambi. Tra il 1992 ed il 1994 Daniele Massaro sviluppa la capacità di segnare reti decisive partendo spesso dalla panchina, guadagnandosi l’appellativo di “Provvidenza”. La stagione 1993-94 è la migliore della sua carriera, in cui sciorina una forma smagliante, vince il terzo scudetto di fila e “marchia” la finale di Champions ad Atene con una doppietta: Milan-Barcellona 4-0.

Mattatore della finale Champions League 1994
Mattatore della finale Champions League 1994

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sulla scia di questo felicissimo momento, Sacchi lo richiama in Nazionale a 33 anni suonati in vista degli imminenti Mondiali negli States. Durante la fase finale realizza anche la sua unica rete azzurra nel pareggio con il Messico, giocando tutte le gare tranne la semifinale. All’ultimo atto contro il Brasile, sbaglia come il proprio rigore come Baresi e Roberto Baggio, regalando la Coppa ai verdeoro. Quella rimane l’ultima delle sue 15 gare con l’Italia.

Al Mondiale di USA '94
Al Mondiale di USA ’94

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Gioca un’altra stagione a Milano, prima di lasciare il calcio italiano a 34 anni per provare l’avventura in Giappone negli Shimizu S-Pulse. Il suo palmares totale parla di 4 Scudetti, 2 Coppe dei Campioni, 2 Coppe Intercontinentali, 3 Supercoppe Europee e 3 Supercoppe Italiane. Al termine della carriera agonistica si dedica al Rally, prendendo parte anche a 2 tappe del Mondiale (Sanremo sia nel 1998 che nel 1999) con la Opel. Grande appassionato di golf.