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Napoli, Sarri: “Tutta la squadra era sottotono ma siamo stati vittima di una pressione innaturale”

Maurizio Sarri si è presentato visibilmente deluso alla classica conferenza stampa post partita dopo la sconfitta per 3-1 subita contro l’Udinese. Queste le sue principali dichiarazioni:

La squadra non ha fatto la solita partita. Inutile parlare di singoli in una partita in cui la squadra ha giocato male. Noi eravamo sottotono e l’Udinese ha fatto la più grande gara della stagione. Per noi giocare a mezzogiorno e mezzo è difficile, sono tutte situazioni che dobbiamo migliorare per crescere. La squadra non aveva le solite distanze, la solita qualità e la solita velocità. 

Se potevo fare qualcosa di meglio? Ripeto, il problema è stato di squadra, quindi la responsabilità è la mia. Poi la mossa, il colpo, il cambio… sono tutte cazzate, parliamoci chiaro. Probabilmente abbiamo preparato male la gara, dobbiamo migliorare in queste condizioni. Per me è una bestemmia far giocare una squadra seconda in classifica a mezzogiorno e mezzo, però si giocava a quest’ora e bisognava vincere a quest’ora. 

Il nervosismo? Quello è montato durante la partita. Avessimo fatto 4 partite su 6 dopo la capolista sarebbe stato un’indizio, 6 su 6 è una prova. Purtroppo sono situazioni fuori dal nostro controllo, abbiamo avuto una pressione non naturale.

Le espulsioni? Io sono abbastanza abituato, io semplicemente ho detto all’arbitro che stava arbitrando più che male, il che era un’opinione e non un’offesa. Per essere come vogliono gli arbitri dovrei snaturarmi, preferisco continuare a essere me stesso, trasmettere la mia carica e magari prendere qualche rosso in più. Non mi è piaciuta la gestione dei cartellini.

Dobbiamo essere capaci di scrollarsi di dosso la delusioni di oggi, mantenendo la rabbia di oggi. Da martedì voglio 25 giocatori inferociti, voglio un finale di campionato all’altezza della stagione. La stagione è stata grande, dobbiamo continuare a perseguire il nostro obiettivo di diventare la miglior squadra d’Italia in poco tempo.

Gonzalo si è sentito vittima di un’ingiustizia, essendo attaccato ai colori e alla città ha avuto una reazione bella tosta.