Virtus condannata a vincere, dopo che le partite del pomeriggio hanno premiato tutte le dirette concorrenti per la salvezza; Trento che deve bilanciarsi tra il vivere ai margini della zona playoff, e una finale di Eurocup da conquistare. Trento più fluida contro una Bologna molto emotiva, che rimonta da -15 e poi si inceppa sul più bello: 68-75, Bologna nei guai e Trento che adesso vede di nuovo i playoff.
Un po’ per necessità (Mazzola ha i postumi di una botta al polso presa domenica contro Cremona), un po’ per scelta, Giorgio Valli cambia il quintetto di partenza: Gaddy-Vitali-Hasbrouck-Odom-Pittman, con Andrea Collins che uscirà quindi dalla panchina. Dall’altra parte del campo, Buscaglia risponde con Forray-Lockett-Sutton-Pascolo-Wright, dovendo rinunciare ancora a Jamarr Sanders.
Pittman presente in attacco, meno in difesa: buona partenza virtussina (8-4 dopo 2 minuti e spiccioli), poi dormite collettive e tanta corsa per Trento, che finalizza soprattutto con Sutton e Lockett: a metà periodo il punteggio dice 8-13, e Valli deve chiamare timeout per evitare l’emorragia. Non funziona: segnano Pascolo e Berggren, Trento scappa e a fine quarto è 15-24. Pittman mette 7 dei primi 10 punti casalinghi, Unipol Arena che riaccoglie Peppe Poeta (capitano virtussino nella stagione 2012/3) con un applauso molto timido e preoccupato.
Nel secondo periodo, continuano le difficoltà per Bologna: ancora difesa molto fisica da parte di Trento, tanta difesa a zona che inceppa l’attacco bolognese, Wright e Pascolo puniscono da sotto le plance, e Sutton mette il massimo vantaggio al settimo minuto: il tabellone dice 25-40 prima che Andre Collins, più d’orgoglio che di testa, faccia giocare i compagni e poi decida di accorciare le distanze mettendosi in proprio con un 7-0 personale: 36-43 alla sirena. Trento gioca meglio, ma curiosamente le percentuali di tiro delle due squadre sono simili.
È una Virtus più convinta e combattiva, quella che rientra in campo dopo i 15 minuti di intervallo: si svegliano Hasbrouck e Gaddy, Bologna rientra anche a -4 prima che Forray e Pascolo ristabiliscano le distanze. Virtus che mischia le carte cercando di trovare il protagonista giusto, Trento che mette mattone su mattone con il contributo di tutti: la rimonta casalinga è faticosa, e si regge sulle due triple di Fontecchio e quella di Mazzola. Distacco che va di lusso per la Virtus, 59-62.
Sportellate sotto canestro tra Berggren e Pittman, ma il canestro d’apertura è un’altra bomba di Fontecchio: 62 pari, rimonta bolognese completata, con il sorpasso che arriva grazie a un’altra tripla, stavolta di Collins; scende il gelo alla Unipol Arena, però, quando Poeta mette la tripla del nuovo pareggio. Valli fa rifiatare Collins e Pittman, e si spegne la luce: quando rientrano la Virtus è inceppata in attacco, e ormai è troppo tardi, e negli ultimi quattro minuti non segna più. Finisce 68-75.
Partita cinica di Trento, che porta a casa i due punti malgrado 22 palle perse; Berggren decisivo oltre i numeri (8 punti, 2 rimbalzi), intimidatore dentro l’area, grande Lockett (17 punti con 7/12 dal campo, e ben 7 recuperi a controbilanciare le perse). Bologna che è restata in partita finché l’hanno sorretta le triple (12/27 ala fine), con Valli che però ha la responsabilità di avere insistito troppo su un Gaddy deleterio (3 punti, 2 rimbalzi e 3 assist in 23 minuti), a scapito dei più caldi Vitali (9 punti, 3 assist, 4 falli subiti) e Fontecchio (13 punti, 3 rimbalzi). Trento vede i playoff e può concentrarsi sulla semifinale di Eurocup, Virtus Bologna che adesso rischia grosso e dovrà guadagnarsi la salvezza anche in trasferta.