Il mondo dello sport americano in questi giorni è in fermento perchè le ragazze della Nazionale di Calcio Femminile degli Stati Uniti hanno chiesto a gran voce l’equiparazione dei salari tra uomini e donne. E lo hanno fatto portando una marea di numeri e dati.
Partiamo dal principio. La Nazionale Femminile a stelle e strisce, fresca vincitrice della Coppa del Mondo in Canada contro il Giappone e qualificata al torneo olimpico, è molto più titolata e medagliata della controparte maschile, da sempre avara di risultati in campo internazionale. Eppure, nonostante questa palese differenza tra le due formazioni, le ragazze vengono pagate una miseria rispetto ai loro colleghi maschi, tanto che cinque atlete, Hope Solo, Carli Lloyd, Becky Sauerbrunn, Alex Morgan e Megan Rapinoe, hanno presentato mercoledì’ scorso un esposto alla Corte Federale accusando la U.S. Soccer (la Federcalcio americana) di discriminazioni salariale, affermando che le ragazze guadagnano a malapena il 40% rispetto ai colleghi maschi.
Il caso, che è stato sottoposto alla Commissione delle Pari Opportunità Lavorative americana, è solo l’ultima mossa che le calciatrici statunitensi hanno messo in atto nel lungo dibattito sulla discriminazione dello sport femminile rispetto a quello maschile: un direttore di torneo di tennis è stato costretto a dimettersi dopo aver detto pubblicamente che le giocatrici femminili “sfruttano la scia degli uomini” e la NCAA ha aperto un’inchiesta sulle disparità finanziarie tra le squadre maschili e femminili di basket.
Non le manda a dire il portiere Hope Solo, una delle cinque firmatarie della denuncia: “I numeri parlano da soli. Siamo la migliore squadra femminile al mondo, abbiamo vinto tre Mondiali, quattro ori olimpici ma i giocatori maschili vengono pagati molto di più di quanto noi veniamo pagate nei massimi campionati.”
La Federazione americana è stata costretta a convocare una conferenza stampa giovedì notte dove il presidente Sunil Gulati ha mostrato come la nazionale maschile produca il doppio di pubblico e guadagni rispetto a quella maschile e ha dichiarato che la stessa Federazione è disposta a sedersi attorno ad un tavolo per discutere una compensazione come parte delle trattative per un nuovo contratto collettivo. Ma la stessa conferenza ha mostrato apertamente come la Federazione tratti le due squadre in maniera nettamente diversa mettendola in una bruttissima posizione.
Anche l’argomento del pubblico attratto vacilla in alcuni casi: se per esempio consideriamo il calcio può essere vero, ma per altri sport come il pattinaggio di figura, per esempio, le discipline femminili hanno sempre avuto più audience e più gettito monetario rispetto a quelle maschili.
Parliamo di numeri: un giocatore riceve 5.000$ per ogni partita mentre una giocatrice riceve 3.600$. In caso di vittoria o pareggio un giocatore riceve 8.166$ mentre una giocatrice riceve 1.350$ solo in caso di vittoria. Per venti partite l’anno una calciatrice riceve 72.000$ in caso di sconfitta e 99.000$ in caso di vittoria mentre un calciatore riceve 100.000$ in caso di sconfitta e 263.320$ in caso di vittoria. Se parliamo di bonus in caso di piazzamento per la Coppa del Mondo, i bonus delle ragazze vanno da 20.000 a 75.000 dollari mentre quelli dei ragazzi vanno da 52.000 a 390.000 dollari. Ultimo argomento il cap giornaliero e gli sponsor: le ragazze guadagnano 50$ per le gare domestiche e 60$ per quelle internazionali, mentre i ragazzi guadagnano 62.50$ e 75$ per le stesse gare. I contratti degli sponsor pagano le ragazze 3.000$ e i ragazzi 3.750$ per una apparizione televisiva.
Le calciatrici hanno anche mostrato come gli ultimi rapporti finanziari della Federcalcio americana mostrino come proprio il calcio femminile sia diventato il motore economico principale della Federazione grazie ai loro risultati. Dal canto loro gli ufficiali della U.S. Soccer hanno controbattuto dicendo che i dati non sono veritieri in quanto presi dopo un anno eccezionale pieno di successi e questo non permette di trarre conclusioni a lungo termine. Altro scivolone, in quanto dal 2006 la Nazionale Femminile USA porti a casi ori e titoli conquistandoli in giro per il mondo. Per concludere la U.S. Soccer ha dichiarato che il contratto calcistico femminile prevede dei benefit che non sono inclusi in quello maschile, come per esempio il congedo di maternità. Peccato che gli uomini non possano partorire.
Questo è solo l’ultimo atto di una disputa lunghissima tra le calciatrici americane e la loro Federazione sull’equo trattamento e il tutto è riassunto efficacemente dalle parole di Carli Lloyd e Megan Rapinoe: “Abbiamo atteso pazientemente in tutti questi anni con la convizione che la federazione avrebbe fatto la cosa giusta e ci avrebbe ricompensato adeguatamente. In questi giorni è diventato chiaro che la federazione non ha nessuna intenzione di pagarci alla stessa maniera dei ragazzi.” Guardando i numeri, come dare loro torto?