Allsvenskan

Allsvenskan 2016 ai nastri di partenza: i pronostici (prima parte)

Ormai ci siamo: sabato, alle 13.00, a Malmö, con il calcio d’inizio dell’incontro tra gli Himmelsblått e il Norrköping, campione in carica, avrà inizio l’Allsvenskan 2016. Molti i motivi d’interesse per questo campionato che, seppure ancora poco conosciuto alle nostre latitudini, ha regalato, nel passato e nel presente, grandi giocatori al calcio mondiale, alcuni dei quali passati anche dall’Italia: dal trio Gre-No-Li del Milan (Gren, Norhal e Liedholm), passando per “Nacka” Skoglund, grande attaccante che militò nell’Inter, e poi Hans Jeppson (Atalanta e Napoli), Kurt Hamrin (Juventus, Fiorentina, Milan), Bengt Lindskog (Udinese e Inter), per poi arrivare, dopo la riapertura delle frontiere, a Dan Corneliusson (Como), Glenn Stromberg (Atalanta), Tomas Brolin (Parma), per citare i più celebri, sino al più forte di tutti quelli venuti in Italia, dagli anni ’80 in poi: Zlatan Ibrahimović.

La vocazione, quindi, dell’Allsvenskan, è quella di essere un serbatoio di talenti; l’ambizione, per la Föreningen Svensk Elitfotboll (SEF), equivalente alla nostra Lega Calcio, è di farne il torneo nazionale più importante di Scandinavia, sia a livello tecnico, che di numeri. Lo scorso anno, sotto l’aspetto del numero di spettatori, grazie anche al traino della bella vittoria agli Europei di categoria della Nazionale U21, è stato battuto il record di presenze allo stadio, che resisteva dal 1958 (anno dell’edizione svedese dei Campionati Mondiali, che videro l’esplosione di Pelé). Tuttavia, molto ha giocato, in questo successo, l’incertezza della lotta al vertice, che ha visto ben sei squadre in lizza per il titolo fino a poco più di un mese dal termine del torneo.  

E quest’anno? Il calcio svedese, come quasi sempre, ha visto partire alcuni dei suoi giocatori più rappresentativi, sostituiti da giovani promettenti. Nuovi arrivi anche su qualche panchina (uno su tutti, il danese Kuhn al  Malmö), e i soliti interrogativi su chi, il 6 di novembre, sarà campione di Svezia.

Nei giorni scorsi, nella presentazione del torneo, organizzata dalla SEF, sono stati fatti anche dei pronostici; qualcosa, abbiamo già visto nelle amichevoli prestagione, e nella Svenska Cupen. I temi principali sono più di uno: la possibilità, per il Norrköping, di ripetere l’impresa; quali sono le squadre che possono lottare per la vittoria finale, eventuali outsider, e candidate alla retrocessione in Superettan.

Contrariamente a quello che si pensava, a campionato finito, molti giocatori hanno deciso di rimanere coi Peking campioni in carica. A partire dal capocannoniere della scorsa edizione, Emir Kujović, sono in molti a credere alle possibilità, per il Norrköping, di raggiungere la fase a gironi della Champions League, e la relativa grande visibilità che ne potrebbe derivare, con la conseguente possibilità di accasarsi in qualche grande club dei campionati europei più importanti. E questa molla ha quindi convinto molti a rimanere alla corte di “Janne” Andersson, il primo a restare sulla panchina degli Snoka.

È invece partito Fransson (gioca nel Basilea, altra rampa di lancio prestigiosa, come ben sappiamo), attirato dal maggiore feeling dei renani con la massima competizione europea: vedremo chi avrà avuto ragione. Di sicuro, i Peking possono fare bene, ma molto dipenderà da dove si troveranno al momento della partenza per l’avventura europea: lo scorso anno, questo sforzo fu fatale al Malmö che, al momento dello sprint finale, si trovò con le energie mentali in cantina. Ma quella di Andersson è una squadra giovane, inesperta e, di conseguenza, del tutto incosciente: quindi, può essere capace di tutto.

Proprio i biancocelesti di Scania sono indicati da tutti come i favoriti: dopo le delusioni dello scorso anno, c’è viglia di rilancio. Un nuovo tecnico, tatticamente molto preparato, giocatori buoni, l’assenza dall’Europa, che non distoglierà energie dalla lotta per il titolo, il blasone: tutti ingredienti per fare bene. Si parla, addirittura, della possibilità che, dopo l’Europeo, Zlatan Ibrahimović possa venire qua a concludere la carriera: l’ipotesi, suggestiva, è tutt’altro che remota, a sentire alcuni esperti. E certe dichiarazioni sibilline dell’attaccante svedese, lo confermerebbero. Se così fosse, scommettere sugli Himmelsblått campioni sarebbe mettere i soldi in cassaforte.

Capitolo Stoccolma. Lo scorso anno, il Djurgården ha fatto una grande stagione, trascinato dalle reti, all’inizio, di Nyasha Mushekwi, ora in Cina. Ha trattenuto il talentino Mrabti, Ranégie, ed è accreditato per fare un buon campionato. L’Hammarby ha disputato un’ottima Svenska Cupen, arrivando a un soffio dalla finale (sfumata a pochi istanti dal termine), dopo aver eliminato entrambe le rivali cittadine, ma non ce la sentiamo di metterla tra le favorite. L’AIK  di Alm ha perso le sue bocche da fuoco Goitom (finito al Getafe, dove non ha finora giocato) e Bangura (in Cina, anch’egli finora mai utilizzato), e ha avuto un inizio di stagione difficoltoso, a causa degli infortuni. Resta una squadra temibile, ma parte, a parere nostro, un gradino al di sotto di Malmö e Norrköping.

Il Göteborg merita, invece, un discorso separato. La squadra guidata dal rude Lennartsson ha avuto una partenza difficile della stagione, e mostra, strutturalmente, grossi limiti soprattutto davanti: Lasse Vibe, partito lo scorso anno, non ha trovato successori all’altezza. Iniziare la corsa lontano dai riflettori non è certo un problema, per il carismatico tecnico di Växjö: tuttavia, in alcune dichiarazioni rilasciate alla presentazione del campionato, ha fatto capire che, per vincere, serviranno probabilmente ritocchi in corsa. Tutto ciò premesso, noi pensiamo che sarà un’impresa riuscire a trattenere il gioiellino Engvall sino al termine dell’Allsvenskan. Tuttavia, non si possono certo mettere i Blåvitt in seconda linea, in questo pronostico: siamo quasi certi che i ragazzi guidati dal tecnico originario dello Småland faranno senz’altro bene, e saranno protagonisti, fino alla fine.

(1 – Continua)