Tennis, ATP Masters 1000 Indian Wells: promossi e bocciati
Domenica sera è sceso il sipario sull’ATP Masters 1000 di Indian Wells. Sui campi in cemento del deserto californiano a trionfare è stato ancora una volta il n.1 del mondo Djokovic. Analizziamo insieme i promossi e i bocciati di questo primo appuntamento stagionale fra i Masters 1000.
Djokovic voto 8,5: 27esimo Masters 1000 conquistato (eguagliato il record di Nadal), quinto sigillo qui in California (record del torneo) e terzo consecutivo. Gioca in maniera balbettante nei primi turni (vedi Fratangelo e Kohlschreiber), per poi accelerare quando la situazione lo ha richiesto. Con Federer a massaggiarsi il ginocchio nel suo salotto svizzero, un Nole al 75% basta e avanza per mettere in riga tutti per l’ennesima volta. Dominante
Raonic voto 8: ci siamo. Il gigante canadese ha da poco compiuto 25 anni e noi siamo ormai pronti insieme a coach Piatti per vederlo in pianta stabile fra i primi 5 del mondo. Con passo sicuro arriva in fondo al torneo, mettendosi alle spalle gente come Berdych (n.7), Monfils N.16), e Goffin (n.15). Si arrende al mal di schiena e a Djokovic ( ovviamente), ma è maturo per vincere diversi masters 1000 in carriera e a fare la voce grossa anche negli slam. Determinato
Zverev voto 7,5: a 18 anni va in giro per il tour col piglio del veterano e i colpi del predestinato. Il match point sciaguratamente sbagliato contro Nadal nei quarti grida ancora vendetta. Poco male perchè la sensazione è che sarà solo questione di pochissime stagioni per veder brillare in maniera decisa questo giovane lungagnone tedesco. Stella nascente
Tsonga voto 7: arriva ai quarti senza perdere un set prendendosi negli ottavi lo scalpo di Thiem (n.14). Trova sulla sua strada un muro serbo e lo obbliga a due tie-break prima di arrendersi disputando comunque la sua miglior partita dell’anno. Rigenerato
Del Potro voto 7 (di stima, fiducia e speranza): esce per mano di Berdych dimostrando almeno per un set e mezzo di poter tornare a fare la voce grossa anche con i big. Era al suo secondo torneo stagionale dopo un calvario infinito, ma con la sensazione (e l’ottimismo) che il gigante argentino possa tornare di nuovo a far paura a tutti. Spauracchio
Nadal voto 6,5: fra poco arriverà la sua amata terra rossa a farci sapere se c’è ancora un barlume di luce del Nadal vecchio stampo. Disputa comunque un buon torneo con la netta vittoria con Nishikori (miglior partita dell’anno) e gioca un set alla pari contro Nole. Se ci crede lui, ci crediamo anche noi. In ripresa
Berdych voto 5.5: supera Del Potro e Ćorić, non proprio due avversari qualunque, ma quando deve fare il salto di qualità (storia della sua vita) si fa sbattere fuori ai quarti dall’ottimo Raonic. Probabilmente abbiamo assistito a un passaggio di consegne per il ruolo di outsider di lusso. Frustrato
Murray voto 5: male, uscire al terzo turno contro un onesto mestierante come Delbonis non è cosa buona e giusta. Vero, convinvere nel circuito con un mostro come Djokovic è umanamente frustrante, ma lui per il talento e la classe che ha dovrebbe essere minimo in semifinale automaticamente in ogni torneo a cui partecipa. Altalenante
Wawrinka voto 5: più o meno stesso discorso appena fatto per il suo collega scozzese. con la scusante di essere uscito agli ottavi, e contro un ottimo Goffin. Comunque sempre troppo poco per un giocatore che potrebbe far male a tutti in ogni superficie. Discontinuo
Dimitrov voto 4,5: esce al secondo turno per mano del ragazzino terribile Zverev. Anche in questo caso c’è la sensazione di aver assistito a un passaggio di consegne per il ruolo di giovane alternativa ai solito noti. Classe e talento non supportati da un condizione mentale adeguata possono portare solamente delusioni su delusioni. Smarrito