Il Lugano è vivo: per Zeman, la salvezza è ancora lontana, ma possibile
Zeman aveva parlato chiaro, a Lucerna, dopo la sfida in campionato tra il suo Lugano e i padroni di casa: serviva un cambio di passo. E, contro il temibile Grasshopper, ieri un po’ in ombra, abbiamo infatti visto una squadra differente: più attenta, più concreta, più capace di chiudere gli spazi agli avversari e, soprattutto, di ripartire.
Legittima, quindi, la soddisfazione di tutto l’ambiente, anche se, ovviamente, il tecnico getta acqua sul fuoco degli entusiasmi: “Non siamo più ultimi” ha dichiarato ai microfoni della RSI, “Ma mancano ancora tante partite: la salvezza è ancora lontana. Si, con le grandi squadre giochiamo bene: ma, del resto, loro contro di noi non si chiudono, ci lasciano spazi. Certo, come dico sempre alla squadra, per sfruttare quegli spazi ci vogliono i movimenti giusti. Oggi i ragazzi sono stati bravi” ha poi aggiunto il boemo.
In campo, ci vanno i giocatori, ma Zeman ci ha messo, comunque, del suo: fuori Salvi, Jozinović e Malvino, che a Lucerna non avevano convinto, e dentro Valentini (buona la prova dell’estremo difensore ex Spezia e Cittadella), Padalino (recuperato dall’infortunio, e ottimo quando c’è stato da spingere) e Urbano (che, contrapposto a uno dei migliori attacchi della Super League, si è ben disimpegnato, dimostrando buona intesa coi compagni di reparto).
Davanti, Donis ha avuto qualche problema, mentre Čulina, spostato dal boemo al centro dell’attacco, quando il greco è uscito per fare posto ad Alioski, che ha giocato sulla fascia di destra, ha fatto bene, trovando anche il gol (il nono della stagione). Anche per lui, sembrano superati i problemi legati all’infortunio patito a dicembre.
Le cose migliori, tuttavia, il Lugano le ha fatte vedere in mezzo al campo. Si temeva molto che l’assenza di Črnigoj avrebbe pesato, in un centrocampo che paga, a volte, l’assenza di muscoli e di chili. Invece, il trio formato da Piccinocchi, Rey e Sabbatini, non solo ha retto l’urto contro la potente corazzata biancoblù (che, la scorsa settimana, su questo campo e davanti ai nostri occhi, aveva rifilato quattro reti allo Zurigo nel derby), ma si è anche, complessivamente, disimpegnato bene.
Le pagelle di Ticinonews premiano, infatti, i tre uomini in mezzo. Nella prima frazione, il centrocampista uruguagio ha colpito un palo, mentre il centrale ex rossonero (ma solo in prestito ai ticinesi), lasciato colpevolmente libero di creare dagli avversari, ha saputo tessere trame di gioco interessanti. Il capitano, invece, ci ha messo l’anima, dimostrandosi un motorino inesauribile: non è un fuoriclasse, ma il suo apporto è sempre concreto.
Davanti, oltre a Čulina e Donis, dei quali abbiamo già scritto, si deve prendere atto della prova negativa di Tosetti, subentrato nella ripresa, è sgridato anche ai microfoni di RSI dal presidente Renzetti (“È vero che ha giocato solo dieci minuti, ma è rimasto in due metri quadrati di campo, e lui invece sa, e deve fare, molto meglio”). Riguardo a Bottani, la partita di Zurigo ha dimostrato che il ticinese non è ancora al 100%.
Su di lui, tuttavia, si punta molto, soprattutto nel mese che sta per arrivare: il Lugano, dopo la sosta di Pasqua (e le interruzioni, finora, non hanno mai fatto bene ai bianconeri: ci sia augura un cambio di rotta in questo senso) riceveranno prima il Sion, poi dovranno andare a Berna dallo Young Boys secondo in classifica; a metà settimana, recupero a Cornaredo della partita con il Basilea, poi se la vedranno con il Thun in Ticino, per poi andare al St Jacob-Park nel turno infrasettimanale. Il 23 renderanno visita, in Vallese, al Sion, e chiuderanno infine il ciclo di ferro, a Lugano, contro il Lucerna.
In conclusione, a fine aprile difficilmente la lotta per la salvezza sarà decisa; tuttavia, avremo probabilmente qualche elemento in più per giudicare. La speranza, per il Lugano, è quella di non doversi andare a giocare il tutto per tutto al Rheinpark di Vaduz, il 22 maggio, penultima giornata di campionato; ma, se fosse necessario, già ora possiamo dire che i bianconeri non partirebbero battuti al fischio d’inizio.
La squadra ha evidenti limiti tecnici nei suoi effettivi; tuttavia, ha sovente dimostrato grinta, buona volontà, e capacità di fare male, se messa nelle condizioni di farlo. Certo, ora serve anche continuità: ma siamo certi che, se questo avverrà, a livello soprattutto di infortuni (e in autunno, sotto questo aspetto, qualcosa si era visto), i ticinesi possano fare punti, soprattutto sul loro terreno, con chiunque (escludendo, magari, il Basilea, a patto che si esibisca, naturalmente, in una prestazione di livello normale). Insomma, ci aspetta una primavera emozionante: e saremo qua, a raccontarvela.