Home » Atletica italiana, il TNA assolve otto atleti dall’accusa di doping

Atletica italiana, il TNA assolve otto atleti dall’accusa di doping

Sono arrivate le prime sentenze da parte del TNA per quanto riguarda la vicenda dei malfunzionamenti del sistema Wherabout, il programma con il quale il Coni monitora lo spostamento di ogni atleta e gestisce i controlli antidoping: Daniele Meucci, Fabrizio Donato, Daniele Greco, Ruggero Pertile, Andrew Howe, Silvia Salis, Anna Incerti e Andrea Lalli sono stati assolti dall’accusa di aver saltato i controlli antidoping ma anzi è stato dimostrato che il sistema informativo di Coni e Fidal fosse inefficiente e che i mancati controlli fossero da attribuire a tali gravissime mancanze.

Questo il comunicato stampa ufficiale degli otto atleti affidato al sito ufficiale della FIDAL: “Nel film Armageddon il Presidente degli Stati Uniti ad un certo punto afferma “Nel caos che regna nella nostra storia… c’è una cosa che ha elevato le nostre anime ed elevato la nostra specie dalle proprie origini. E quella cosa è il coraggio!”
Tutti insieme abbiamo trascorso mesi terribili, sottoposti allo sguardo indagatore dell’opinione pubblica che faticava a comprendere la differenza fra la nostra accusa e il reato di doping, la peggior macchia per un atleta.
Ma noi abbiamo avuto il coraggio di continuare ad allenarci con impegno e caparbietà, con tutte la fatica psicologica che questo ha comportato, senza cedere mai un solo momento alla disperazione e all’autocommiserazione.
Noi atleti accusati di aver volutamente eluso i controlli antidoping ci sentiamo orgogliosi, ora che tutti otto siamo stati assolti da qualunque colpa, di aver avuto il coraggio di combattere uniti contro un’accusa che sapevamo bene essere priva di ogni fondamento.
Siamo orgogliosi di aver avuto il coraggio di non piegare la testa e attendere inermi il verdetto ma di esporci affinché le luci non si spegnessero e verità fosse fatta.
Ora noi otto siamo stati tutti assolti e riteniamo sia stata tracciata una strada che non potrà essere non seguita per quanto concerne la sorte dei nostri colleghi e amici.
Ci aspettiamo ora che l’emergere finalmente della verità sia scritto a carattere cubitali “NOI NON C’ENTRIAMO NULLA COL DOPING”.