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Le nuove qualifiche della Formula 1: buco nell’acqua o rivoluzione sarà il tempo a dirlo

La ricerca dell’innovazione è già di per sé da premiare: la Formula 1 sta lentamente uscendo dal radar degli appassionati di motori e una spinta per rimettere assieme i cocci è già qualcosa.

La nuova formula delle qualifiche a eliminazione, che entrerà in vigore con il primo Gp della stagione, si può leggere in questa ottica, oppure in maniera trascendentalmente opposta, finendo ad inanellarsi su uno spago di inutilità e semplice azzardo che annovera tra i propri bottoni Abu Dhable e l’addio ai test durante la stagione, per citarne due su tutti.

Bernie Ecclestone prova, insomma, a tirare fuori nuovamente il coniglio dal cilindro e se Alain Prost è solo scettico sul nuovo format, esprimendo comunque apprezzamento per la voglia di evolvere di questo sport, la gran parte dei piloti è totalmente contraria: Sebastian Vettel ha dichiarato senza mezze misure che queste modifiche non fanno altro che portare caos in un mondo già in difficoltà, mentre Lewis Hamilton, nonostante lasci il beneficio del dubbio sulle loro potenzialità di rendere lo spettacolo più allettante, si è detto contrariato perché la FIA non ha consultato i piloti prima di introdurre le nuove qualifiche; una scelta che, a suo parere, ha portato in passato ad enormi buchi nell’acqua.

La stagione, dunque, è alle porte e l’Australia sarà la prima di 21 tappe in cui verrà testata l’ennesima trovata di Ecclestone, con la viva speranza per lui e per tutto il circus che sia il primo passo di un ritorno a quello che un tempo era lo spettacolo per antonomasia; anche perché il rischio è quello di andare, sì alla ricerca, ma alla ricerca dell’isola che non c’è e Bernie ha tutto tranne che l’aspetto di un Peter Pan.