Formula 1: Mercedes e Ferrari grandi protagoniste dei primi test

Quattro giorni di test a Barcellona sono andati in archivio, lasciandoci i primi segnali sul prossimo mondiale di Formula 1. Dopo settimane di nulla o quasi in pochissime ore abbiamo sia potuto apprezzare le novità estetiche e tecniche delle monoposto 2016 sia le abbiamo potute ammirare nel loro luogo naturale: la pista.

Come sempre accade nel pre-stagione abbiamo assistito a ovvi stratagemmi che in realtà non hanno svelato ancora tutte le carte, ma qualche piccola indicazione l’abbiamo avuta comunque. Tra mescole diverse montate, quantità non chiare di carburante caricate e nuove soluzioni aerodinamiche utilizzate, qualcosa possiamo già inquadrarla.

La lotta per il titolo, a meno di un gioco incomprensibile di “nascondino” e di novità dell’ultimo momento, sarà ancora tra Mercedes e Ferrari: le Frecce d’Argento hanno totalizzato la bellezza di 3100 km (circa 10 GP) cercando unicamente di lavorare sull’affidabilità e montando la mescola media (pneumatici bianchi). Nessuna noia tecnica per loro con inserimenti, in corso d’opera, di appendici aerodinamiche completamente nuove rispetto alla stagione passata. Un risultato davvero impressionante che pone sia Hamilton che Rosberg superiori alle rosse. Nel computo dei tempi figurano rispettivamente al dodicesimo e all’ottavo posto, con circa 2 secondi di ritardo dalla Ferrari, ma con tre mescole di “differenza”.

La Ferrari stessa è stata la più veloce in assoluto, con Sebastian Vettel al secondo giorno di test. Il tedesco è stato l’unico a scendere sotto l’1.23″000, portandosi a casa il record generale di 1’22″810 con le ultrasoft (mescola viola). Rispetto agli anni passati è un ottimo inizio che fa ben sperare in una riduzione del gap rispetto alle Mercedes in Qualifica, vero tallone d’Achille della casa di Maranello. I due secondi di vantaggio, però, vanno a esaurirsi se togliamo la differenza data dagli pneumatici montati dalle due scuderie. Di quanto, con precisione, non è dato ancora saperlo e sarà il vero e proprio quesito da sciogliere sia nella seconda sessione di test che alla prima uscita ufficiale in Australia. In più aggiungiamo che Räikkönen ha avuto qualche problema tecnico sulla sua SF16-H che lo ha portato a compiere meno giri del prestabilito.

Da loro a scorrere si scava un fosso la cui ampiezza saranno le prossime uscite a determinare. Sorprendenti le Force India, in special modo quella di Hülkenberg. Il tedesco è stato il più veloce della terza giornata con le ultrasoft, fermando il cronometro sull’1’23″110. Il motore Mercedes ha sicuramente influito sull’ottimo tempo realizzato e questo non può essere che un altro punto a vantaggio della casa di Stoccarda, in ottica qualifiche e prestazioni con le gomme più morbide in assoluto.

Red Bull e Williams restano un punto interrogativo. Se è vero che la scuderia con sede a Milton Keynes può gioire per la mancanza di problemi tecnici (a differenza dei test precampionato delle ultime due stagioni), è altrettanto vero che gli austriaci devono fare i conti con un motore che sembra non fornire le prestazioni assolute desiderate, insieme a soluzioni aerodinamiche non proprio sorprendenti. Discorso leggermente diverso per la scuderia di Frank Williams che può contare sul significativo apporto del propulsore Mercedes: anche loro hanno giocato a nascondino, ma in parte. Hanno usato gomme Soft (banda gialla) e Medium (bianca) ma i tempi non sono stati eccezionali. Anche la percorrenza totale non ha lasciato molto soddisfatti i tecnici che però hanno giocato molto sulla quantità di carburante immessa nelle monoposto, Bottas comunque meglio di Massa.

Subito dietro le Toro Rosso, motorizzate Ferrari 2015. Non male il lavoro svolto dai tecnici della casa di Faenza, da riconfermare nelle prossime settimane. In crescita, durante questi 4 giorni, le due Renault di Magnussen e Palmer. Se non fosse per il ritardo del nuovo progetto buone cose le ha fatte vedere anche la Sauber (sia per la distanza percorsa che per i tempi assoluti) che però ha girato ancora con la vettura dello scorso anno (C34).

Per la McLaren resta il grande punto interrogativo che aveva accompagnato la scuderia lo scorso anno. Alcuni miglioramenti sembrano esserci ma il motore Honda non offre una serena affidabilità: in merito chiedere a Fernando AlonsoHaas e Manor restano indietro rispetto a tutte le altre ma questo si sapeva e lo si immaginava.

Non ci resta che concentrare la nostra attenzione sulla prossima e ultima sessione di test programmata tra il 1° e il 4 marzo, sempre a Barcellona. Lì capiremo qualcosa di più.