Quanto sei bella Rossa, senza veli
Quasi tre mesi di supposizioni, anticipazioni, dubbi, insinuazioni e previsioni. Ci siamo arrivati (diremmo finalmente) alla presentazione della monoposto Ferrari che correrà il Mondiale 2016 di Formula 1: la SF16-H. Avvenuta anche stavolta sul web, non in televisione, attraverso il sito ufficiale della casa di Maranello.
Chissà perché ogni anno il primo grande quesito, che attanaglia i tifosi, è quello di sapere se la Ferrari sia bella o brutta. Ma non è una curiosità soggettiva, ci si impegna piuttosto a capire ciò che pensano i media e gli esperti a riguardo. Perché per molti una monoposto di Formula 1 è “uguale” alle altre, almeno nella sua interezza. Poi è ovvio che si guardino i particolari (che fanno la differenza, certo, nel complesso) ma la “massa” non sta lì a capirli per forza, quei particolari. E allora giù con i giudizi più vari che partono dal muso ad arrivare al posteriore, passando per i colori. La colpa è nostra che siamo romantici persi e tifosi passionali ma la Ferrari è sempre bella, il suo rosso sempre fiammante e le sue linee in ogni caso accattivanti.
E poi il concetto di “bellezza” è un dogma della soggettività, con il vecchio adagio del “è bello ciò che piace“. A noi piace, e anche tanto. Michael Schumacher e Rubens Barrichello addirittura parlavano di “innamoramento” a ogni presentazione e i flash dei fotografi sul “Rosso Ferrari” hanno da sempre esaltato la lucentezza e il graffio dei particolari aerodinamici. Insomma, come si fa il giorno della presentazione a esclamare: “È brutta“?
Tecnici più esperti hanno l’arduo compito di giudicare gli aspetti aerodinamici e motoristici delle soluzioni adottate. E quindi sarà giusto soffermarsi sul ritorno al push rod delle sospensioni anteriori dopo quattro anni (era ora), tesi a lungo portata avanti dall’ingegnere ex Ferrari e ora consulente tecnico del Motorsport Giorgio Ferro. Sul passo pressoché identico al 2015 ma con soluzioni differenti sull’anteriore, con il muso corto dotato di naso, e sulla pancia con linee più sinuose e strette. Sul motore e sulle sue prestazioni gira ancora la “voce” dei test simulati, staremo a vedere nei prossimi giorni se si riveleranno veritiere. Ma noi, che tecnici puri non siamo, ci soffermiamo su due punti nazionalpopolari: 1) è sempre bella la Rossa, al levar dei veli; 2) non vediamo l’ora di vederla in pista, al primo intermedio, per capire se sarà lecito sognare o meno.
Quindi, come innamorati sempre consapevoli di una possibile delusione, siamo anche scaramantici e pessimisti per partito preso. Perché cadere farebbe meno male e vincere sarebbe… ah, vero, non si dice.