Seconda semifinale della Coppa Italia 2016: Cremona affronta Milano, dopo che due mesi fa la netta sconfitta per 76-91 era maturata nell’ultimo periodo, dopo avere dimostrato ieri la propria determinazione riacciuffando e battendo Sassari nei quarti. Forse la stanchezza del supplementare non ha aiutato, ma la superiorità dell’Olimpia Milano è stata netta fin dal primo periodo, e la Vanoli ha retto l’urto solo per 20 minuti. Milano vince per 58-90 e vola in finale contro Avellino.
Rispetto a ieri, l’Olimpia Milano è costretta a cambiare, anche per colpa dell’infortunio di Cerella (operato al menisco): rientra Kalnietis tra gli esterni, fuori sia Barać che Batista, il quintetto di partenza è Cinciarini-Jenkins-Simon-Mačvan-Magro; sarà duello italiano sotto le plance, perché una Cremona priva di Luca Vitali risponde con Cazzolato-Turner-Washington-Dragović-Cusin.
L’avvio di partita è colpo su colpo: a Washington risponde Mačvan, ancora a Washington risponde Jenkins, prima che si accenda Krunoslav Simon: 5-10 dopo 4 minuti. Cremona regge, ma non accorcia, e a fine periodo si vede anche zona-press a tutto campo: si limitano i danni, e alla prima sirena il punteggio dice 17-24. In una partita fatta fin qui di individualismi, spicca il rendimento di Simon: 10 punti e 5 rimbalzi nei primi 7 minuti.
Il secondo periodo si apre con uno sfondamento di Rakim Sanders, che oggi sarà impiegato praticamente solo da ala forte; quattro falli in 46 secondi giocati da un’Olimpia bloccata, Jasmin Repeša chiama i suoi per capirci qualcosa. Parziale teso e falloso e, quando Milano ingrana e allunga fino al 21-32, è la Vanoli a non trovare più la quadra: Cremona balla a lungo sempre attorno ai dieci punti di distacco, per chiudere 31-45. Olimpia in controllo in tutto: 30 rimbalzi (13 offensivi) per Milano contro i 14 totali per Cremona, malissimo al tiro da 3 (1 su 12).
Prima la tripla, poi il canestro da sotto per Rakim Sanders: +19 Milano, sul 31-50 subito sospensione per un Pancotto arrabbiato e deluso. Non ce n’è più: Milano tiene in scioltezza i 20 punti di vantaggio, Cremona può solo aggrapparsi a Deron Washington, nel bene e nel male (fin lì 12 punti, ma anche una difesa a volte eccessiva), e sul 47-78 a 8 minuti dalla fine è già garbage time: dopo un secondo tempo senza mai sussulti, finisce 58-90.
Non bastano la zona e la determinazione di Washington per Pancotto, che ottiene troppo poco da Dragović (6 punti, tirando col 20%) e Turner (6 punti, 1 su 9 al tiro); per l’Emporio Armani, notevole la crescita di un Rakim Sanders partito male (16 punti, 7 rimbalzi), oltre a un Krunoslav Simon totale (17 punti col 60% dal campo, e 9 rimbalzi). Vittoria mai in dubbio, Milano raggiunge Avellino in finale.