È sempre un piacere

Si balla, da mezzogiorno in poi.

Se la stagione regolare è una marcia d’avvicinamento ai playoff, e non sempre le nostre squadre sono adatte al livello attuale delle coppe europee (in particolare l’Eurolega), la Coppa Italia è una tre giorni micidiale, rapida e (non per forza) indolore.

Piazzarsi tra le prime otto alla fine del girone d’andata è un po’ come conquistare un mezzo playoff. È il primo obiettivo stagionale, se non si considera quella Supercoppa giocata in pieno rodaggio e con sulle gambe ancora la preparazione e gli impegni dei giocatori con le nazionali: chiedete a Milano, battuta da Reggio Emilia al PalaRuffini di Torino nella finale della prima competizione ufficiale del 2015-2016. O ai campioni d’Italia di Sassari, perennemente in rodaggio anche ora, figurarsi il 26 settembre, nella semifinale.

La situazione, adesso, è sensibilmente diversa: accumulato tanto chilometraggio, promossi o tagliati i nuovi, tutte le otto “regine” della Serie A sono pronte a quarti, semifinale e finale nel giro di un weekend.

Tutto di fila, tutto d’un fiato: da Pistoia-Trento a mezzogiorno fino al clou di Milano-Venezia, passando per Cremona-Sassari e l’interessantissima Reggiana-Avellino. Coi vice campioni d’Italia chiamati a dare continuità dopo il trionfo settembrino e imitare la Dinamo dell’anno scorso, nella corsa al “triplete” italiano, a completare la collezione di coppe nazionali.

Su queste stesse pagine ci eravamo espressi, recentemente, con franchezza sul livello delle nostre big rispetto al resto del continente. Se neanche l’Olimpia – figuriamoci Sassari, con tutto quello che è successo e il divorzio con Sacchetti – vale le top 16 di Eurolega abbiamo un problema bello grosso; eppure siamo riusciti, con Trento e la stessa Milano, a gestire con pragmatismo e sapienza il girone di Eurocup, guadagnando gli ottavi di finale. Certo salutando Sassari, Venezia e Reggio – discontinue e incerte le prime due, incerottata e a pezzi la terza – ma pronti con trentini e milanesi a giocarci il trofeo nel tabellone finale, vista anche la snella formula dell’Europa League del basket: siamo questi e ce lo facciamo bastare, siamo questi e ce ne rendiamo conto.

Alzare la Coppa Italia, certo, aiuterebbe ognuna delle pretendenti. Ai nastri di partenza, c’è di tutto: Milano si divide tra la depressione dell’Eurolega e la gioia dell’Eurocup, Trento ha una dimensione continentale che aiuta (almeno come mentalità), Sassari ha rimescolato le carte e punta a confermarsi nell’albo d’oro per dimenticare un semestre da incubo.

Occhio anche alla sorpresa Cremona, a Pistoia testa di serie numero 4, a un Avellino che non ha nulla da perdere contro Reggio Emilia. Ecco Venezia fresca di esonero e pure qui è interessante: solo oggi quattro partite tutte di fila – e tutte in chiaro sulla RAI – da gustare in casa o ad Assago; poi gli atti conclusivi di sabato e domenica.

In attesa del finale di stagione dei playoff, tre giorni di pallacanestro purissima e senza domani: ci accontentiamo, è sempre un piacere.

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Matteo Portoghese