Al termine di Milan-Genoa, Siniša Mihajlović s’è presentato in conferenza stampa per rispondere alle domande di giornalisti e commentare la vittoria dei suoi ragazzi nell’anticipo domenicale dell’ora di pranzo. L’esordio del tecnico serbo, in realtà, non è particolarmente fine a causa di una domanda poco gradita da un cronista che sembra conoscere bene («Ah, ci sei anche tu. Tu mi fai sempre domande del ca**o, so già cosa mi chiederai») ma in realtà il mister rossonero non si scompone più di tanto e ignora il più possibile ogni tentativo di sollevare la polemica su Balotelli.
«Oggi noi dovevamo vincere e abbiamo vinto, per cui sono soddisfatto del risultato. Io non mi esalto mai se vinco né mi mostro morto se perdo, è il mio carattere, non mi mostro mai felice o triste, me lo dice anche mia moglie. Penso che abbiamo giocato bene e non abbiamo rischiato quasi nulla anche se è vero che queste partite devono essere chiuse prima della fine del tempo e non ci siamo riusciti. Poi va a finire che prendiamo un gol stupido come quello di oggi e si soffre da morire nel recupero. Da adesso, colgo l’occasione per dirlo, da adesso in poi chi non si sacrifica per 94′ non va più in campo. E non fate nomi perché è vero che c’era in campo Balotelli ma c’erano anche tanti altri: c’era Donnarumma, c’era De Sciglio… Non è colpa di uno solo, chi sa di non aver dato tutto fino all’ultimo lo sa».
«Un commento sui singoli? Non mi piace parlare dei singoli, mai, ma se devo oggi parlo volentieri solo di Honda e Montolivo perché sono spesso stati criticati e oggi hanno invece trasformato i fischi in applausi, sono molto felice di loro due perché non era facile reagire così. Balotelli? Mah, credo che Balotelli abbia preso una botta quando è entrato e zoppicava… Forse non aveva messo i parastinchi. Cosa s’è fatto chiedetelo a lui, non a me. Noi in questo momento stiamo meglio delle nostre avversarie, abbiamo più continuità, siamo più in forma, facciamo risultati migliori. Spero che continueremo così ovviamente e credo che ci siamo anche noi nella lotta per il terzo posto. Per ora dipende ancora dagli altri che ci stanno davanti, naturalmente, ma vincendo abbiamo recuperato dei punti di sicuro su almeno una delle due nostre avversarie che si incontrano stasera e, se pareggiano, su entrambe. Non sarà facile ma noi ci crediamo e andiamo avanti così».
«Ieri sera ho visto Juventus-Napoli, sì, e in vista della partita col Napoli posso solo dire che sarà difficile per noi ma anche per loro non sarà facile. Noi stiamo bene. Loro hanno un attacco molto forte e Higuaín segna sempre, è molto forte ed è una tassa, un po’ come Bacca. Finalmente un Siniša senza alibi? Mai parlato di alibi, veramente, né per me né per i giocatori, anche se loro veniva da due anni oggettivamente difficili e il clima non era dei migliori. Ma, come dico sempre, siamo noi che dobbiamo portar gente allo stadio, siamo noi che dobbiamo far vedere una squadra che lotta, che combatte e vince. Il risultato di Fiorentina-Inter? Mi interessa poco, qualunque punteggio va bene. Le sostituzioni degli attaccanti? Potevo schierare solo quei quattro lì perché Adriano non sta bene, dunque la normalità è questa qui. Man mano che andremo avanti proverò ad aumentare i minuti a disposizione di Ménez, se ci sarà l’occasione».
«Honda? È da un po’ di tempo che sta giocando bene, da Frosinone direi. L’avevo detto allora: se gioca sempre così, non esce più dal campo. Gli mancava il gol, è vero, e l’ha trovato con un buon tiro. Del resto l’avevo detto nell’intervallo a tutti i ragazzi: bisogna tirare spesso con un campo così scivoloso e infatti Honda ha segnato. Niang scontento di uscire? Giusto, a me piace così. Mi sembra normale, sarei preoccupato se un giocatore che se viene sostituito poi è felice…».