Il Kenya ha fallito nel dimostrare entro giovedì alla World Anti doping Agency (WADA) l’estraneità dal doping di due suoi atleti, Joy Sakari e Fransisca Koki Manunga. Inoltre lo stato africano non ha convinto la WADA nella sua lotta effettiva per eradicare il fenomeno del doping tra i suoi atleti.
Secondo l’accusa, i due atleti sarebbero stati costretto dal CEO della federazione di atletica kenyota Isaac Mwanga a pagare 24.000 dollari a testa per ridurre la squalifica di quattro anni comminata nei loro confronti dopo essere risultati positivi a una sostanza proibita durante gli ultimi campionati del mondo a Pechino. Mwanga ha negato perà il suo coinvolgimento nella storia.
Oltre questa storia, la WADA ha sottolineato che il Kenya non è stato in grado di provare l’efficacia della propria lotta interna contro il doping, facendo entrare la nazione africana in una “lista di riguardo” da parte dell’Agenzia: sono stati fatti alcuni progressi con l’Agenzia anti-doping kenyota (Adak) ma c’è ancora molto lavoro da fare.
Se il Kenya fallirà nel suo tentativo i due atleti saranno banditi dalle Olimpiadi di Rio de Janeiro.