Rio 2016, il Kenya non ha rispettato le scadenze della WADA
Il Kenya ha fallito nel dimostrare entro giovedì alla World Anti doping Agency (WADA) l’estraneità dal doping di due suoi atleti, Joy Sakari e Fransisca Koki Manunga. Inoltre lo stato africano non ha convinto la WADA nella sua lotta effettiva per eradicare il fenomeno del doping tra i suoi atleti.
Secondo l’accusa, i due atleti sarebbero stati costretto dal CEO della federazione di atletica kenyota Isaac Mwanga a pagare 24.000 dollari a testa per ridurre la squalifica di quattro anni comminata nei loro confronti dopo essere risultati positivi a una sostanza proibita durante gli ultimi campionati del mondo a Pechino. Mwanga ha negato perà il suo coinvolgimento nella storia.
Oltre questa storia, la WADA ha sottolineato che il Kenya non è stato in grado di provare l’efficacia della propria lotta interna contro il doping, facendo entrare la nazione africana in una “lista di riguardo” da parte dell’Agenzia: sono stati fatti alcuni progressi con l’Agenzia anti-doping kenyota (Adak) ma c’è ancora molto lavoro da fare.
Se il Kenya fallirà nel suo tentativo i due atleti saranno banditi dalle Olimpiadi di Rio de Janeiro.