Fantacalcio Serie A 2015/16: i consigli ruolo per ruolo per l’asta di riparazione invernale

Archiviato il mese di gennaio, con tutte le sue trattative di calciomercato, le voci, i movimenti e gli affari saltati, febbraio tradizionalmente è il mese della “riparazione” per gli amanti del Fantacalcio. C’è chi si ritrova buchi clamorosi in rosa (il più sfigato potrebbe avere in simultanea Barba, Guarín, Moralez, Pepito Rossi, Iturbe, Gervinho e Paloschi!) o chi scopre che il suo punto di forza ha cambiato maglia (Zukanović ha svestito quella blucerchiata per indossare la giallorossa, Quagliarella ha lasciato il granata per riabbracciare la Samp). C’è chi ha progettato la sua strategia sicuro della cessione di Luiz Adriano in Cina e ora è costretto a rivederla, infine, ci sono i nuovi ingressi nel listone, quei giocatori che fino a qualche settimana fa giocavano in campionati diversi dalla Serie A. Molti sono (pseudo)sconosciuti, altri, però, sono in grado di far svoltare una stagione. Qualsiasi riferimento a gente come El Shaarawy e Immobile è puramente voluto!

PORTIERI – C’è poco da riparare. Nessuna squadra della massima serie ha stravolto le gerarchie fra i pali. Forse, il solo Bardi al Frosinone può insidiare la titolarità di Leali, ma va detto che finora il portiere scuola Juve ha sempre giocato, con Bardi a guardare dalla panchina. Per il resto, solo movimenti minori: Rafael è andato in B al Cagliari, al Verona è arrivato Marcone, ex Trapani, ma il titolare resta Gollini. Stesso discorso al Palermo: Ujkani è andato al Latina, in rosanero è arrivato il giovanissimo croato Posavec, ma Sorrentino non si tocca.

DIFENSORI – Alcuni fantallenatori saranno costretti a rimpiazzare pedine non più in A. Su tutti, Barba ed El Kaoutari (e pensare che aveva esordito alla grande, segnando al Genoa nella prima di campionato), ma anche Márquez e i genoani Cissokho e Diogo Figueiras hanno cambiato aria. Al Grifone è arrivato dal Carpi Gabriel Silva, che potrebbe ritagliarsi spazi importanti col modulo di Gasperini. Fra i possibili liberi, segnaliamo soprattutto Zúñiga, Gilberto, Biševac e Dodô. Il primo, risolti i problemi familiari, giocherà da titolare a destra nel Bologna di Donadoni (la fascia sinistra resta di competenza di Masina) ed è uno che, trovata la giusta continuità, ha sempre fatto il suo dovere. Gilberto è una scommessa: nel Verona potrebbe prendere il posto di Albertazzi e sfornare qualche assist da qua alla fine del torneo. Biševac da quando è arrivato ha sempre giocato, poi un leggero infortunio: il voto lo prenderà e magari ci scappa anche qualche golletto. Poi c’è Dodô: alla Samp potrebbe trovare continuità (Regini è stato venduto e Mesbah è alla prese con guai fisici) e il brasiliano, se acquistato a poco, può rivelarsi una piacevole sorpresa. Discorso a parte per Zukanović: difficilmente è fra i liberi, chi lo aveva alla Samp, se lo tiene alla Roma, anche perché il bosniaco ha esordito con un bell’assist a El Shaarawy.
Non ci convincono, invece, Ranocchia (sembra ancora in confusione), Benalouane (acquistato dalla Viola per la panchina), Diakité (anche lui parte fra le riserve), Regini (prelevato dal Napoli non per giocare da titolare), Ariaudo (Costa e Tonelli, nell’Empoli, sono i titolari) e Spolli (giocherà tanto, ma si becca sempre troppi cartellini). Occhio, infine, alle sorprese: Sabelli, Suagher, Djimsiti, Pryyma, Fiamozzi, SamirŠkriniar e Rogerio. Difficile che questi giocatori “esplodano” nel campionato in corso, ma qualche scommessa (specialmente se il resto del reparto è “sicuro”) a buon prezzo non fa mai male!

CENTROCAMPISTI (e TREQUARTISTI) – Fra i vari centrocampisti che hanno lasciato la Serie A, le partenze più “pesanti” sono quelle di Guarín e Maxi Moralez. Ma anche Mario Suárez, Verdú, Lazzari, Iturra, Marquinho e de Jong hanno lasciato il nostro campionato. Fra i volti nuovi, sicuramente il più appetibile è quello di Alino Diamanti, già titolare contro il Verona, ma reduce da un paio di stagioni a basso livello (attenti, poi, che ha il cartellino facile). Non solo Diamanti, perché gente come Suso, Tello, Boateng e Ricky Álvarez sono da tenere d’occhio. Specialmente l’ex milanista, che si è già conquistato la fiducia di Gasp, ha già segnato e approfitterà della partenza di Perotti per trovare sempre più spazio. Uno dei nomi più accattivanti è quello dell’ex Barça e Porto Cristian Tello: alla Fiorentina c’è molta concorrenza, ma il ragazzo è duttile, può giocare da ala su entrambe le fasce e, all’occorrenza, da centravanti puro. A cifre non esorbitanti, può essere un affare. BoatengÁlvarez si sono un po’ persi nelle ultime stagioni, dovranno conquistarsi un posto nel Milan e nella Samp, ma hanno grandi numeri. Il nostro consiglio è quello di prendere uno dei due alla riparazione, specialmente se si è “coperti” con centrocampisti sicuri del posto. Diversi altri hanno cambiato maglia a gennaio, ma sono rimasti in Serie A. Val la pena continuare a puntare su Perotti (meno titolare rispetto ai tempi del Genoa, ma giocherà comunque tanto), Luca Rigoni, Marrone (come settimo/ottavo va più che bene), Sala e Hallfreðsson (deludente finora al Verona, ma a Udine può ritrovare la verve dello scorso anno). Perlopiù riserve, per il momento, Kone e Tino Costa.
Se siete in cerca di autentiche scommesse, invece, provate a puntare qualche milioncino sul palermitano Cristante, sullo svizzero dell’Atalanta Freuler, sul polacco del Verona Furman, sul serbo del Chievo Ninković, sul tedesco del Frosinone Kragl o sul croato dell’Udinese Balić. Mi raccomando, però, non fate pazzie!

ATTACCANTI – Le partenze di Paloschi, Gervinho, Iturbe, Rossi e Denis sono dure da digerire per chi aveva puntato su questi giocatori, ma è anche vero che questo mercato, forse più che negli anni passati, ha regalato diverse occasioni ai fantallenatori per sostituire chi ha fatto le valigie. I nomi più grossi, naturalmente, sono quelli di Ciro Immobile e Stephan El Shaarawy. Due pezzi da novanta nel listone e certamente l’oggetto dei desideri di molti. Entrambi, poi, hanno già segnato: due gol in due partite, addirittura, per il Faraone, che punta agli Europei e potrebbe cambiare le sorti della Roma di Spalletti.
Chi dispone di una cassa meno consistente può non disperare, perché la rosa degli attaccanti offre soluzioni a basso costo, che fra qualche mese possono rivelarsi addirittura più convenienti rispetto ai nomi di sopra. Ci riferiamo soprattutto a Marcello Trotta, nuovo attaccante del Sassuolo, reduce da un girone d’andata al top con la maglia dell’Avellino in B. Il Sassuolo cercava sul mercato un centravanti di razza e le cessioni di Floccari e Floro Flores autorizzano a pensare che Trotta avrà tempo e modo di dimostrare il suo valore anche nella massima serie. Assieme a lui, un gradito ritorno: Maurito Zárate, che si è presentato ai suoi nuovi tifosi con un gol bello quanto importante contro il Carpi nell’infrasettimanale. Ci sono, poi, tante punte che hanno cambiato maglia a gennaio e se prima avevano poche chance di mettersi in mostra, ora, rimescolato il mazzo, possono dire la loro: Borriello (via Denis e con Pinilla ai box, l’ex Carpi ha la possibilità di giocare e riprendere a segnare), Gakpé (dal Genoa all’Atalanta, orfana di Maxi Moralez: troverà il suo spazio), Floro Flores (partito Paloschi e con Meggiorini infortunato, presto si prenderà una maglia da titolare), Cerci (in cerca di riscatto, si legga quanto scritto sopra per Suso) e Matos (titolare ieri a Empoli). Discorso a parte, invece, per Éder e Quagliarella: sono due big che difficilmente troverete fra gli svincolati e chi li ha se li tiene stretti, magari rischiando, soprattutto per quanto riguarda il neo interista, di vederne peggiorare il rendimento. Solo se disperati, potete puntare anche su Floccari (specialmente se avete Destro in rosa), Rebić e Mancosu (già 4 presenze e un gol su rigore per lui al Carpi, ma là davanti Mbakogu sembra in vantaggio).
Volti nuovissimi, infine, quelli di Tim Matavž (punta centrale, sarà perlopiù vice di Pavoletti), Bruno Gomes (giovanissimo, avrà bisogno di tempo per ambientarsi al calcio italiano) e Norbert Balogh (vedrà il campo poco e niente, meglio lasciar perdere).

Published by
Francesco Cucinotta