Home » A Lugano arriva un Vaduz a trazione anteriore

Siamo ormai agli sgoccioli: le vacanze, per i giocatori impegnati nei campionati professionistici svizzeri, sono terminate da un pezzo (la preparazione invernale è iniziata, per tutte le squadre, subito dopo l’Epifania). Dopo la serata di gala di Lucerna, infatti, il pallone riprenderà, finalmente, a rotolare, per la gioia di tutti gli appassionati. E, se la lotta per la vittoria finale (a meno di imprevisti capitomboli del Basilea), appare segnata, altrettanto non si può dire, sia per ciò che riguarda i piazzamenti validi per la qualificazione europea, sia per la salvezza. E il calendario, a tale proposito, regala subito una partita interessante, a Cornaredo, tra il Lugano di Zeman e il Vaduz, ultimo in graduatoria, ma desideroso di riuscire a compiere, anche questa stagione, il miracolo riuscito lo scorso anno.

Della squadra del Principato, avevamo scritto qua, nelle scorse settimane. Squadra ben disposta tatticamente dall’ottimo Contini, il Vaduz, bene messo in difesa, ha sempre sofferto, davanti, per la scarsa vena del reparto offensivo, il peggiore della Super League, con solo 17 gol segnati in 19 partite. La dirigenza ha così provato a cambiare qualcosa: pur dovendo rinunciare al tedesco Neumayr (passato al Lucerna, prossimo avversario in semifinale di Coppa svizzera dei bainconeri ticinesi), fin qui autore di 2 reti (ma di ben 5 assist), ha fatto arrivare (dal San Gallo) in riva all’alto Reno il più giovane Janjatović, anch’esso trequartista, in un periodo di calo ma con grandi potenzialità, e desideroso di mettersi in mostra, dopo essere stato accantonato da Zinnbauer.

L’altro giocatore nuovo arrivato, che, nelle intenzioni di Contini, dovrebbe dare la spinta decisiva, è l’albanese Armando Sadiku, che in Ticino conoscono bene: con la maglia bianconera, infatti, il centravanti (che gioca anche nella nazionale guidata da Gianni De Biasi, dove vanta 15 presenze e 2 gol), in due stagioni in Challenge League (2012/13 e seguente, quando passò allo Zurigo) ha disputato 46 incontri, andando a segno per ben 29 volte e fornendo ai compagni l’assist vincente in 7 occasioni. Insomma, un cliente davvero difficile. In questa stagione, finora complicata per i tigurini, l’attaccante albanese è invece sceso in campo 14 volte, segnando 5 reti.

In casa bianconera, comunque, si ostenta tranquillità. Il Lugano ha tutti gli effettivi disponibili (a parte Datković, che dovrà scontare una giornata di squalifica), e ha a disposizione due risultati su tre, dal momento che vanta, sulla concorrente diretta, 4 lunghezze di vantaggio. La squadra, per precisa scelta di Zeman, non ha giocato, nel periodo di sosta, gare amichevoli (a parte una sgambata, durante il ritiro, con la Lupi Castelli Romani, della quale vi abbiamo parlato qui). Il tecnico boemo è consapevole che il lavoro duro, fatto in questi giorni, potrebbe dare qualche affanno alla squadra nelle prime settimane di febbraio: inoltre, c’è la necessità di inserire i nuovi arrivati durante la sessione di mercato invernale. Insomma, potremmo non vedere, sabato, il miglior Lugano. Tuttavia, nell’ambiente c’è la consapevolezza che si potrà fare bene.

Nel frattempo, da giorni girano indiscrezioni su altri nuovi arrivi alla corte di Zeman. In Svizzera, si parla con insistenza dello spagnolo Álvaro Juan Cruz Armada, difensore, libero dopo la rescissione del contratto con la Pistoiese, club italiano di Lega Pro, e del greco Christos Donis dal Panathinaikos, classe 1994, un po’ accantonato dal suo club in questa stagione e, si dice, desideroso di confrontarsi con nuove sfide.

Nel frattempo, Arno Rossini, manager del Bellinzona e personaggio molto conosciuto nel mondo del calcio ticinese, ha detto la sua ai colleghi di Ticinonline: “Squadre come il Vaduz e il Thun, se dovessero retrocedere, non credo avrebbero problemi a risalire nella serie maggiore. Ma sul Lugano, ho qualche dubbio in più. Una bocciatura sportiva dei bianconeri equivarrebbe a una bocciatura per tutto il Ticino. Sarebbe una tragedia, dal punto di vista sportivo. Mi chiedete se nel nostro Cantone ci sono tifosi pronti a ‘gufare’? Non credo. Penso anzi che gli appassionati veri, dal Mendrisiotto alla Leventina, siano pronti a sventolare idealmente una bandiera bianconera: senza il Lugano, per vedere grandi partite, bisognerebbe andare fino a Lucerna. Secondo me, tutti gli amanti del calcio, di buon senso, dovrebbero augurarsi la salvezza per la squadra di Renzetti, che ha buone possibilità: partiti Russo e Rossini, ci sono giocatori nuovi. Se questi si adatteranno subito, allora le possibilità di ottenere buoni risultati saranno grandi. Tenete poi conto che Zeman ora conosce meglio il nostro calcio e sa quel che può chiedere alla squadra. I presupposti affinché il Lugano si salvi ci sono tutti, secondo me”.