Cosa ci lasciano questi Australian Open? Le solite certezze, o forse no. Sia dal punto di vista maschile che da quello femminile sono state due settimane molto intense.
La certezza più ovvia è Novak Djokovic: sesta vittoria in Australia battendo per l’ennesima volta in finale Andy Murray. Il serbo ha dominato tutto il torneo (eccezion fatta per l’ottavo di finale contro Simon, vinto al quinto set) e ha lasciato le briciole ad ogni avversari.
Si parla di “fab four”, ma forse sarebbe meglio definirlo “only one”: il numero uno del mondo vanta infatti più del doppio dei punti in classifica del numero due, Murray e sembra francamente impensabile un calo di Nole nel breve periodo candidandosi al grande slam.
Oltre che un Djokovic fantascientifico, gli avversari sono da barrare con il bollino rosso: troppo poca cosa (dal primo set di Murray, a Federer non degno del suo nome nella partita più importante, passando per Nadal eliminato al primo turno). Ma oltre questi, i giovani dove sono? Raonic si è issato fino alle semifinali perdendo sul più bello e ora deve dare continuità con il nuovo allenatore Moya. Dimitrov non ha mai ingranato nei tornei importanti, Goffin è troppo fragile e Coric è fin troppo “adolescente”.
In campo femminile, qualche certezza è venuta a mancare: Serena Williams non è imbattibile. Ci ha pensato la Kerber a scalfire il trono dell’americana al termine però di una partita che difficilmente saprà replicare. La numero uno resta la favorita nei prossimi tornei che verranno, ma qualche speranza in più per le avversarie c’è. Per le avversarie si, ma per Maria Sharapova rimane più di un dubbio: la russa ha perso ancora una volta contro Serena e i precedenti in carriera dicono 19-2 con l’ultimo successo della siberiana datato 2004.
E gli italiani? Male, c’è poco da aggiungere. Seppi, eliminato da Djokovic, ha poco da rimproverarsi, ma Fognini al primo turno, perdendo da Muller, ha di nuovo messo in mostra i soliti limiti mentali più che tecnici. E nel doppio, dopo la vittoria dell’edizione dello scorso anno, la coppia Fognini-Bolelli è stata eliminata malamente al secondo turno senza mai credere fino in fondo al bis.
Tra le donne si salva solo Roberta Vinci, veterana che mette sempre il cuore in campo cercando di superare ogni ostacolo. L’eliminazione al terzo turno ripaga solo in parte gli sforzi fatti, ma c’è solo da applaudirla visto l’impegno. Sara Errani è uscita al primo turno, ma in Australia non è una novità: tanta delusione per la romagnola che quest’anno deve riscattarsi. Anche Camila Giorgi è uscita al primo turno, ma contro Serena Williams è una sconfitta più che dignitosa visto il punteggio di 6-4 7-5.
Le solite certezze, o forse no, come detto prima, ma il resto dell’anno cosa ci dirà? Ora comincia la stagione sulla terra rossa che culminerà con il Roland Garros a maggio e sicuramente sarà l’occasione per molti giocatori per ottenere un pronto riscatto dopo l’Australian Open.