Tennis, Australian Open: Federer e Djokovic, la sfida infinita

Quarti di finale nella parte alta del tabellone maschile degli Australian Open. La sfida è lanciata. Non potevano essere né Berdych né Nishikori i guastafeste in grado di cancellare la semifinale più attesa da inizio torneo: Federer e Djokovic si affronteranno giovedi come tutto il mondo tennistico voleva. Il bilancio nei testa a testa che rende ancora più succulento l’incontro (se mai ce ne fosse bisogno) è di perfetta parità: 22-22 (8-6 per Nole nei tornei dello Slam).

I primi a darsi battaglia per un posto nelle semifinali sono Berdych e Federer. Lo svizzero parte col freno a mano tirato, cedendo la battuta nel terzo gioco, ma l’immediata reazione lo porta a impattare sul 2-2. Il primo set point arriva sul 5-4 in favore dell’elvetico, ma Berdych lo annulla con un servizio vincente. Si arriva come logica al tie-break, che Federer chiude per 7-4 grazie soprattutto a un avvio perfetto che destabilizza Berdych incapace poi di rimontare. Duro colpo da digerire per il ceco, che a inizio secondo parziale cede subito la battuta, commettendo un paio di errori gratuiti clamorosi. L’elvetico una volta agguantato il vantaggio nel secondo set, non concede più occasioni al suo rivale, ma con un ulteriore break nel settimo gioco chiude di fatto la contesa del set per 6-2. Nella terza partita, Berdych prova a scuotersi e si porta sul 2-0, ma perde nuovamente il vantaggio acquisito. Sul 4-4 Roger sale rapidamente 0-40, si fa rimontare dal n.6 del ranking ATP (che ha anche  2 palle per il 5-4), ma lo svizzero riesce comunque a procurarsi il break e conclude la partita nel gioco successivo, col punteggio di 7-6, 6-2, 6-4 in poco più di due ore di gioco.

Il n.3 del mondo vola dunque  in semifinale agli Australian Open per la dodicesima volta in carriera.  Lo svizzero ha giocato un ottimo incontro, mentre il buon Tomáš ci ha provato in tutti i modi, ma non è mai riuscito a concretizzare(come spesso gli succede in carriera) le occasioni che riesce a procurarsi: è stato avanti di un break in 2 set su 3, ma non è mai stato in grado di allungare. Federer è stato superiore, sotto tutti gli aspetti di gioco, dal servizio ai colpi da fondo, e nei momenti di difficoltà ha saputo reagire sempre nel migliore dei modi. L’elvetico vincendo (e convincendo) arriva carico in vista della tanto attesa semifinale di giovedì. Perfetto finora il suo cammino avendo perso solo un set in tutto il torneo, nel terzo turno contro il bulgaro Dimitrov. Un risparmio di energie notevole sotto il sole australiano, in attesa di verificare se giovedi è davvero lui la kryptonite contro  superman-Djokovic.

In notturna alla “Rod Laver” Arena è il turno di Djokovic-Nishikori. Il serbo prova a scacciare via gli incubi vissuti nella sofferentissima sfida nei quarti contro Simon. Con una partenza sprint, il serbo strappa il servizio al giapponese nel sesto gioco e senza concedere palle break chiude facilmente 6-3  il primo parziale in 30′ di gioco. Nishikori accusa pesantemente il colpo e cede subito la battuta in avvio di secondo set. Il nipponico sparisce letteralmente dal campo, subisce un ulteriore break nel quarto gioco e Nole chiude in scioltezza per 6-2 il secondo parziale. Prima dell’inizio del terzo set, c’è un medical time-out chiesto dal giapponese che ritarda l’inizio del nuovo parziale di ben 7′. La pausa forzata porta i frutti sperati e Key scappa subito avanti sul 3-1 con servizio a disposizione. Djokovic alza immediatamente la concentrazione e il livello di gioco: con 4 game consecutivi distrugge in un attimo le flebili speranze di rimonta del suo avversario e dopo poco più di 2 ore di gioco chiude la contesa col punteggio di 6-3, 6-2, 6-4.

Davvero buona la prestazione del serbo dopo le balbettanti prove con Seppi e soprattutto con Simon. L’obiettivo principale (largamente centrato) era non disperdere troppe energie psico-fisiche  in vista della supersfida con Federer. Una sfida che, visto il cammino dei due campioni in questo torneo, si preannuncia alla vigilia quanto mai incerta. Domani in programma gli ultimi quarti di finale con Murray-Ferrer e Raonic-Monfils a caccia di un posto al sole australiano delle semifinali.

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