Che il Motorsport sia una delle discipline agonistiche più seguite al mondo è un dato oggettivamente non negabile, che sta sotto gli occhi di tutti e che ha portato, per esempio, al rialzo netto dei costi per i diritti televisivi negli ultimi anni. Accaparrarseli non è semplice, in Italia come all’estero.
Nel nostro paese è più di una stagione che la Formula 1 è in esclusiva sulla piattaforma satellitare Sky, con le briciole (passateci il termine) lasciate alla tv in chiaro (Rai). Dall’anno scorso anche la MotoGP è sui canali a pagamento di Murdoch e lo sforzo economico sia dell’azienda che degli abbonati è di quelli importanti, e in altri paesi europei la situazione non è diversa.
L’appassionato di motori che sia delle due o delle quattro ruote, di prototipi o di stock, di monoposto o di abitacolo chiuso è un attento tifoso, un affamato e curioso fan di qualsiasi competizione riguardi sia la sua categoria preferita che le altre. Una passione che viene vissuta solo per alcuni mesi all’anno, con lunghe pause invernali e una più ridotta in estate, alla ricerca dell’evento da seguire nei mesi “caldi” per i motori, che vanno da aprile a luglio e da settembre a novembre.
Già in alcuni casi siamo stati critici nei confronti delle massime istituzioni motoristiche (FIA e Dorna) e dobbiamo nuovamente soffermarci su un lavoro che poteva essere svolto con più attenzione. Sono stati ufficializzati da poco i calendari del 2016 e se ci soffermiamo su quelli di Formula 1 e MotoGP ci rendiamo conto che qualcosa poteva essere limato meglio, per evitare alcune poco simpatiche concomitanze: i due campionati si “incontreranno” in calendario 6 volte, a partire proprio dalla primissima gara dell’anno che condivideranno il 20 marzo (Australia e Qatar). Poi il 3 aprile (Cina e Argentina), il 4 settembre (Monza per la Formula 1 e Silverstone per la MotoGP) , 23 (Stati Uniti e Australia) e 30 ottobre (Messico e Malesia) e il 13 novembre con l’ultima gara delle due ruote a Valencia e il penultimo appuntamento delle quattro ruote in Brasile. In pratica gli ultimi 3 appuntamenti di una stagione che già si prevede di “fuoco” tra Rossi e rivali saranno in concomitanza con altrettante delicate gare di Formula 1. Seppure in orari non coincidenti questi incroci terrebbero attaccati milioni di appassionati per ore e ore al televisore, tifosi che dovranno dividersi tra gare di categorie minori, massime serie e magari anche calcio o altri sport per gli amanti a “tutto campo”.
Suggestivo ma anche qui “ingolfante” l’ennesimo incrocio tra il GP di Formula 1 di Montecarlo e l’altrettanto celebre Indianapolis 500 della Indy Car, arrivata alla sua centesima edizione, il prossimo 29 di maggio. Nel weekend del 18 e 19 giugno concomitanza tra il GP d’Europa a Baku di Formula 1 e la 24 ore di Le Mans del WEC: il sabato alle 15 partenza della celeberrima gara di Endurance e inizio delle qualifiche del GP, la domenica l’arrivo della 24 ore e la partenza del Gran Premio.
Si poteva fare meglio, perché i grandi tifosi e appassionati del Motorsport vivono di tanti weekend (nell’arco dell’anno) in cui c’è davvero poco (se non nulla) da seguire, e poi si ritrovano domeniche in cui è difficile trovare il giusto compromesso tra alcune gare e altre, tra famiglia e tv, tra questa o quella disciplina sportiva.