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Tennis, Australian Open: l’ultimo ruggito di Hewitt

Secondo turno degli Australian Open nella parte bassa del tabellone e tutti gli occhi puntati sull’idolo di casa Lleyton Hewitt nella sua ultima partita da professionista davanti al suo pubblico. A congedare l’australiano dai circuiti ATP è lo spagnolo David Ferrer che in 3 set (6-2, 6-4, 6-4) elimina l’ex n.1 del mondo che da oggi si concentrerà sulla nazionale di coppa Davis di cui da settembre 2015 è capitano. Davvero troppo il divario fisico-atletico tra i due tennisti per poter solo credere in una partita ad armi pari.

L’australiano saluta dunque nel suo torneo del cuore, quel torneo che ha solo sfiorato nel 2005 contro un all’epoca ingiocabile Safin. Chiude dopo esser stato n. 1 del circuito ATP nel 2001 diventando a 20 anni e 8 mesi il più giovane giocatore di sempre ad occupare quella posizione. Ci lascia con 2 titoli slam in bacheca (US Open 2001 e Wimbledon 2002) e 2 coppe Davis vinte con la sua amata nazionale nel 1999 e nel 2003.

Negli altri incontri in programma buone prove per Murray e Wawrinka che vincono agevolmente in 3 set rispettivamente contro Groth e Štěpánek. Il n.2 del mondo si sbarazza dell’australiano col punteggio di 6-0, 6-4, 6-1 in appena un’ora e mezza di partita. Lo svizzero n 4 del circuito ha la meglio sul veterano ceco per 6-2, 6-3, 6-4. Accede al terzo turno anche Raonic che supera Robredo in 3 tiratissimi set (7-6, 7-6, 7-5). Torna a casa Verdasco che dopo essersi preso le luci della ribalta nel primo turno superando Rafa Nadal al termine di una splendida partita, viene eliminato dall’israeliano Dudi Sela (n.87 del ranking ATP). Lo spagnolo dopo aver vinto il primo set, cede di schianto per 4-6, 6-3, 6-3, 7-6 probabilmente svuotato fisicamente e mentalmente dalla dura battaglia contro il n.5 del mondo.

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