Fare la formazione prima del primo anticipo di Serie A è uno dei riti sacri per un buon fantacalcista che si rispetti. Quello è il momento dei dubbi, delle certezze, delle scelte. Mettere tizio in campo e lasciare caio in panchina può rivelarsi la scelta azzeccata o una mossa scellerata. E ci sono tante varianti da tener conto: intanto, bisogna sapere chi è destinato a saltare il turno di campionato (squalificati, infortunati e non convocati), per i restanti, occorre valutare come hanno vissuto la settimana di allenamenti e gli incroci che regala loro il calendario. Poi è un mix di fantasia, intuito, coraggio e una buona dose di fondoschiena. Ma la fortuna va aiutata e per questo, con umiltà, vi lasciamo i nostri consigli su chi schierare e chi no, consapevoli che, inevitabilmente, accadrà di essere brutalmente smentiti dai fatti!
Veniamo dunque all’undici sconsigliato, che presenta Berisha fra i pali (la papera contro la Fiorentina, per sua fortuna ininfluente, non è un gran segnale di sicurezza da parte del portiere albanese), Cherubin (sostituto di Paletta, ma di fronte avrà Icardi e compagni), Ariaudo (rileverà lo squalificato Cannavaro proprio quando i suoi giocheranno contro il Pipita, quando si dice fortuna…) e Abate (avrà il suo bel daffare contro gli esterni della squadra di Paulo Sousa) in difesa; mentre a centrocampo collochiamo Barreto (media voto piuttosto bassa per il paraguaiano ex Palermo, da uno come lui sarebbe lecito pretendere di più), Wszołek (mamma mia, la trasferta di Roma per lui e per questo Verona non promette bene), Honda (insidiato da Boateng, là in fascia sembra un pesce fuor d’acqua) e Medel (grande grinta e quantità, ma se ci sono alternative da bonus, meglio lasciarlo in panchina). Infine, un tridente “pericoloso”: Denis (non vorremmo che le voci di mercato abbiano su di lui effetto negativo), Ciofani (quando non segna, cioè spesso, è quasi sempre insufficiente) e Pazzini (con Toni presumibilmente fuori causa, tocca a lui guidare l’attacco veronese all’Olimpico, ma il Pazzo di una volta sembra non esserci più).