Sette trionfi di fila: a giudicare dalla fine che ha fatto l’altro a esserci riuscito, il numero parrebbe non portare bene. Parliamo di Lance Armstrong, a lungo sospettato di doping e infine incastrato, che ha visto i suoi Tour de France revocati; e adesso parliamo anche della Mens Sana Siena, squadra campionessa italiana di basket ininterrottamente dalla stagione 2006/7 a quella 2012/3.
Una storia che parte dal 2012, ha portato nel luglio 2014 al fallimento della società (la Siena attualmente in A2, girone Ovest, è nata dalle ceneri della vecchia Mens Sana) e all’arresto del deus ex machina dei successi senesi, Ferdinando Minucci (che nel frattempo era stato persino eletto presidente della Legabasket).
Coinvolto, seppure marginamente, anche l’ex allenatore della Nazionale, Simone Pianigiani: gli sarebbero imputate dichiarazioni dei redditi inferiori al reale, ma entro la soglia di punibilità (recentemente elevata a 150mila euro); per il principio del favor rei, che vuole annullate quelle sanzioni che in base a leggi posteriori non sono più punibili, la sua posizione sarebbe stata archiviata – ma dal punto di vista sportivo potrebbe venire imputato per l’articolo 39 del Codice di Giustizia FIP (violazione dei principi di lealtà e correttezza).
E poi potrebbe venire interamente riscritto l’albo d’oro recente della nostra Serie A: l’inchiesta Time Out della Procura di Siena si avvicina alla conclusione, e i relativi atti dovrebbero poi venire trasmessi alla FIP entro poche settimane. Se la procura confermasse l’esistenza di una frode sportiva (c’è dentro di tutto: pagamenti in nero, accesso abusivo al credito, fino all’associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale e alla bancarotta fraudolenta), la Federazione potrebbe disporre la revoca degli scudetti toccati dall’inchiesta (gli ultimi sei: escluso quello del 2006/7).
Sempra impossibile l’ipotesi di una riassegnazione dei titoli: la formula del campionato, con una stagione regolare seguita dai playoff, rende difficile determinare un vero vincitore (premiando la finalista, si penalizzerebbero le squadre che avrebbero avuto diritto a disputare la finale). A quanto sembra, quindi, dal 2007/8 al 2012/3 verrebbero aggiunte le scritte “revocato”, come fu per lo scudetto del Torino 1926/7 (caso-Allemandi). Ma qui se ne potrebbero andare sei titoli consecutivi, sei anni di niente: il time out più lungo della storia.