Hamilton e il vero segreto dell’essere campioni
L’autostima, se si toglie un talento cristallino che lo ha portato nella hall of fame con tre titoli mondiali, è sempre stato la parte principe del bagaglio di Lewis Hamilton, mattatore nelle ultime due stagioni e pronto a infilare il tris nel nuovo anno.
Neanche il tempo dei nuovi test e Hamilton è già andato all in, dichiarando ai quattro venti la forza della sua Mercedes e le proprie intenzioni bellicose: “Abbiamo davanti un altro anno con questa forza. C’è sempre una piccola incognita, ma la nostra scuderia resta la più forte”.
Convinzione e ottimismo, miscelati in un istinto felino che non conosce mezze misure: le ultime tre gare della stagione, vissute sotto tono, non hanno lasciato strascichi in apparenza: “Ho avuto una stagione al top per la gran parte dell’anno, poi alla fine ci sono state tre gare non troppo fortunate ma ho guidato abbastanza bene e non ho commesso errori”.
Autocritica sottile che non nasconde il vero segreto dell’essere ontologicamente campioni, una qualità che appartiene a pochi e che Hamilton custodisce per confermarsi ai vertici: la ricerca di un continuo miglioramento. “La cosa positiva è che ci sono stati dei miglioramenti in vista della prossima stagione: mi piacerebbe pensare che ogni anno ci sia una crescita, non solo come uomo ma anche come sportivo. Spero di correggere alcuni errori e per essere ancora più forte. Sono ancora relativamente giovane, quindi al momento vedo solo una montagna da scalare”
Parole insomma che lasciano dormire sonni poco tranquilli dalle parti di Maranello, in attesa di capire agli albori della primavera se sarà stato solo un gran fuoco di paglia o il preludio ad un’altra stagione a tinge grigio Mercedes monocromatica.