Sporting Locri, si riparte tra tanta confusione e poche certezze

Si sono ormai spente le luci al Palazzetto dello Sport di Locri dove da poco meno di 24 ore lo Sporting Locri, formazione di calcio a 5 femminile negli ultimi giorni oggetto di intimidazioni e minacce, ha appena disputato l’undicesima giornata del girone B della Serie A Elite in rosa contro la Lazio femminile perdendo per 3 a 2. E le luci spente, oltre a lasciare dietro di sè l’affetto del pubblico e le facce delle personalità in tribuna (citiamo tra i tanti il presidente della Federcalcio Carlo Tavecchio, il presidente della Lega Nazionale Dilettanti Antonio Cosentino, il presidente della Divisione Calcio a cinque Fabrizio Tonelli e il presidente della Lega di Serie B Andrea Abodi) devono portare anche qualche riflessione.

Non me ne vogliano le ragazze di Lapuente, ma direi che ora è doveroso, se non necessario, cercare di mettere un punto fermo in una situazione che si sta facendo di ora in ora più nebulosa e inquietante e che sta portando a troppe mezze voci senza controllo.

Prima diamo a Cesare quel che è di Cesare: nonostante la sconfitta sul campo le ragazze calabresi hanno giocato una grandissima partita, gettando il cuore oltre l’ostacolo contro un avversario superiore tecnicamente, segnando con Bazan e Borello e mettendo la firma sotto una grandissima pagina di sport, non solo per il calcio femminile o per il futsal in rosa ma per tutto lo sport calabrese e italiano, tanto è vero che già prima della gara il presidente della Figc Carlo Tavecchio diceva che “lo Sporting Locri ha vinto”.

Lo stesso Tavecchio aveva detto, giorni addietro, che l’obiettivo della FIGC era quello di creare le condizioni, anche economiche, non solo per far tornare le ragazze in campo il 10 gennaio, ma soprattutto per far loro concludere il campionato senza altri traumi, e da questo punto di vista Federcalcio, Lega Nazionale Dilettanti e Divisione Calcio a 5 hanno lavorato senza sosta, insieme al Comune di Locri, affinché lo Sporting possa continuare a giocare, come egli stesso sottolinea: “La squadra avrà vita propria, come la società merita e come merita il Comune. La Federazione aiuterà a finire il campionato, ma sono sicuro che non necessiteranno nemmeno dei nostri contributi”.

Quindi vissero tutti felici e contenti? Non proprio. Uno dei pochi a non essere felice è il presidente, pardon ex presidente, Ferdinando Armeni, che, dopo aver minacciato il ritiro della squadra dal campionato, si è dimesso così come tutto il consiglio direttivo del club. Uscita di scena? Parliamo piuttosto di “congelamento della situazione”, visto che lo stesso Armeni ci tiene a dichiarare che ”il Locri tornerà a giocare ma con un’altra struttura dirigenziale, senza di me. Alla luce di quanto accaduto e delle varie situazioni ancora non chiare e la conseguente mancanza di serenità, la società lascia. Burocraticamente sono ancora presidente, lo sto facendo solo per amore delle ragazze e della squadra. Finora sono state fatte solo speculazioni su di me, io ho sempre risposto a tutte le domande che mi sono state fatte”.

Queste “speculazioni” hanno portato lo Sporting Locri a diramare ieri questo comunicato stampa: “In merito al Consiglio Direttivo dell’ASD Sporting Locri che si è tenuto in data 10.01.16 alle ore 14:30 si decide che fino a quando vi saranno gli attuali membri del consiglio direttivo, i medesimi all’unanimità decidono che tutti i tesserati dello Sporting Locri non dovranno rilasciare più alcuna intervista e dichiarazione a mezzo stampa (cartaceo, video, radiofonico, televisivo) e social network se non autorizzate e in presenza della responsabile dell’ufficio stampa dell’ASD Sporting Locri, Domenica Bumbaca.
Vista la delicatezza delle informazioni, e per via delle indagini in corso, vista anche l’attenzione mediatica sulla situazione, serve una gestione oculata delle informazioni, per tutelare l’immagine dell’ASD stessa e di ogni tesserato e socio di essa. Si comunica inoltre che il presidente in carica Armeni ha nominato l’avv. Sabrina Rondinelli quale legale dello stesso e dell’Associazione. (l’avvocato Sabrina Rondinelli avrà nei prossimi giorni un incontro con il magistrato titolare delle indagini, NdR)”

Il sindaco di Locri Giovanni Calabrese aveva rassicurato le ragazze dello Sporting Locri dicendo che “la dirigenza ha mollato ma la squadra continua” e parlando di nuovi soci per rilevare la società e per fortuna molti abitanti in paese si sono schierati apertamente con lo Sporting parlando del gesto di uno psicopatico piuttosto che della ‘ndrangheta. Ma in queste ore si susseguono anche altre voci, che parlano di farsa mediatica per motivi economici che risiederebbero tutti nel pagamento della somma relativa al ritiro del campionato: ieri in diretta gli stessi telecronisti della Rai avevano annunciato che le indagini escludevano a priori la malavita calabrese. Quindi le strade rimaste sono due: o la messa in scena o qualcuno che ha interesse a far sì che l’attività sportiva dello Sporting Locri non prosegua. Come dicevano i Latini, tertium non datur.

Ora che i riflettori si sono spenti, posso dire che sinceramente mi spiace per tutta questa vicenda, qualunque sia essa la soluzione o chiunque ne sia artefice. Ma l’immagine che voglio conservare negli occhi e nel cuore è quella di fine gara, dopo la sirena, quando durante il lungo giro di campo delle ragazze dello Sporting tutto il pbublico le ha applaudite e le ha incitate a non mollare. Più che il fatto che i riflettori si riaccendano nel Palazzetto di Locri, come scrivono alcuni colleghi, secondo me ora è necessario che si accenda la verità su questa brutta storia, e tutto questo per un motivo molto semplice: le ragazze dello Sporting se lo meritano.