Formula 1, Newey punta il dito su Mercedes e Ferrari

Da anni la Formula 1 viene accusata di essere precipitata in una crisi che ha tolto quell’imprevedibilità tipica fin dai suoi esordi. Oggi, alla voce di coloro che venivano spesso qualificati come semplici nostalgici, si aggiunge il parere autorevole di un addetto ai lavori, che ben conosce la materia trattata: Adrian Newey.
Il direttore tecnico della Red Bull, ex progettista di Williams, McLaren e della stessa Red Bull, in un’intervista rilasciata al periodico di Abu Dhabi “The National” ha rivelato di non amare la Formula 1 odierna per la sua mancanza di competitività. Newey ha puntato il dito verso la FIA e verso i regolamenti odierni, che hanno portato a un predominio in pista della Mercedes e, in misura minore, della Ferrari, fino al loro duopolio politico.

Interrogato sulle modifiche previste per il 2017, l’ingegnere inglese ha mostrato di rimpiangere il diverso approccio che caratterizzava la Formula 1 del passato:
Mi è sempre piaciuto quando cambiano le regole, perché da lì nascono sempre nuove opportunità. I regolamenti però sono diventati sempre più restrittivi. Se guardiamo agli anni ’70 o ’80, vediamo un’enorme varietà di auto dalle forme diverse: questo era possibile perché c’erano regolamenti relativamente liberi in proposito. Adesso, se dovessimo dipingere di bianco tutte le monoposto in griglia, ci vorrebbe un esperto per capire a quale scuderia appartenga ogni vettura.

Passando al presente e, soprattutto, al futuro, Adrian Newey definisce come “Malsano” il dominio del motore, dato proprio dai nuovi regolamenti, rispetto alle altre componenti. Dominio che si traduce in un dominio della Mercedes e, in misura minore, della Ferrari, che forniscono ad altri team solo i motori, ma non software e componenti, mantenendo quindi la concorrenza in condizione di inferiorità.
In questo momento, per me, è malsano questo modo di trattare il motore nei regolamenti. Le regole sui telai sono molto strette, quelle sul motore invece sono molto libere. Ma, soprattutto, quando Mercedes e Ferrari cedono i propri motori ai team clienti, non forniscono la stessa unità, non lo stesso software almeno. Il software è diventato una componente importante. Ora quindi siamo nella situazione che vede la Mercedes con un ottimo motore, molto potente, mentre i suoi clienti non ottengono le stesse specifiche. Per una squadra cliente è dunque difficilissimo battere la Mercedes. La Ferrari non ha un motore dello stesso livello della Mercedes, ma ha comunque un buon motore. E ha lo stesso problema con i team clienti. Honda e Renault finora restano lontane.

Il direttore sportivo della Red Bull conclude con una considerazione molto amara:
Per come sono messe le cose attualmente, solo la Mercedes e, forse, la Ferrari possono vinceredelle  gare e dei campionati così dominati dal motore. Penso che questa sia una situazione malsana per la Formula 1, in cui solo una o forse due squadre possono vincere. Forse nel futuro anche la Honda potrà concorrere, ma non è ancora pronta.
Per me questo è il problema maggiore che la Formula 1 dovrà affrontare, poiché il risultato è che Mercedes e Ferrari controllano tutto lo sport. Il sistema di voto è democratico, ma, visto che le squadre clienti devono votare ciò che il fornitore impone, sebbene non sia nel loro interesse, è facile capire come sia controllato da Mercedes e Ferrari.