L’anno che verrà: ragazze olimpiche

Salutato un 2015 che passerà alla storia per il largo successo degli Stati Uniti sul Giappone nella finale di Coppa del Mondo, il calcio femminile si prepara per un 2016 intenso e destinato a passare alla storia.

Un anno che sarà, soprattutto, “olimpico”: in agosto, 12 nazionali daranno battaglia per tre medaglie olimpiche. Occhio, nel dettaglio, alla Germania campione d’Europa e quarta a Canada 2015, oltre alla Francia eternamente chiamata al salto di qualità.

Mancheranno le inglesi, nonostante il brillante torneo iridato. Non è bastato, a causa dei regolamenti e della particolare situazione di federazioni e comitati olimpici, il bronzo conquistato a Edmonton contro le tedesche: all’Olimpiade ci va la Gran Bretagna (quando ci va) e la squadra allestita nel 2012 fu una mera eccezione per i Giochi ospitati in casa.

Se ancora mancano i nomi di diverse partecipanti (dal 2 al 9 marzo il preolimpico europeo, dal 10 al 21 febbraio quello nordamericano), c’è molta curiosità attorno alla Colombia seconda forza della Copa América Femenina 2014, per non parlare del Brasile padrone di casa.

E proprio le verdeoro, dopo un mondiale iniziato bene ma finito troppo presto, in quell’ottavo di finale contro l’Australia, sono chiamate al salto di qualità: manca loro ancora qualcosa per affermarsi a livello intercontinentale e l’assoluto dominio nella Copa (7 vittorie in 8 edizioni sin qui disputate) è verosimilmente figlio della mediocrità del calcio femminile sudamericano, più che della forza di una squadra finalista iridata solo nel 2007 in Cina. Ma record olimpico (argento ad Atene e Pechino) e fattore campo potrebbero cambiare le cose, se anche mancherà qualcosa rispetto alle potenze Stati Uniti e Germania.

L’edizione 2016 del torneo olimpico femminile è importante anche sul piano strategico. Sinora, la Coppa del Mondo ha preferito insistere nelle roccheforti del calcio in rosa e l’affluenza media – pur con i double-header della fase a gruppi – del 2015 è superiore a quella della nostra Serie A maschile: 26.029 contro 22.019, la sensazione di un torneo capace di segnare l’intero anno sportivo canadese. E ora i Giochi spingono a osare di più: parliamo di un calcio che è ancora nicchia in Sudamerica e che a livello di club e nazionali genera un interesse scarsamente paragonabile a Europei e Women’s Champions League.

Chi ama questo futebol spera nell’effetto olimpico come a Londra, chi semplicemente tifa la propria nazionale ha già la mente fissa sulla medaglia: una squadra più interessante dell’altra, sui campi di tutto il Brasile. Noi ci saremo: non potrebbe essere che così.

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Matteo Portoghese