Durante la presentazione del libro “Sempre in piedi” di Nicola Codega, atleta disabile, il sottosegretario alla Giustizia Cosimo Maria Ferri ha lanciato l’idea di un Giubileo dello sport da svolgere nell’anno del Giubileo della Misericordia voluto da Papa Francesco e con Roma già candidata alle Olimpiadi del 2024.
L’incontro, svoltosi a Pontremoli, è stato l’occasione per lanciare questa idea: “Lo sport è in grado di creare legami di amicizia,di misericordia riuscendo allo stesso tempo ad essere strumento di dialogo e formazione. La vicenda umana di Nicola è un esempio della necessaria coesistenza tra passione sportiva e speranza e di quanto la forza d’animo, di volontà e l’energia interiore possano portare ciascuno di noi a reagire alle difficoltà che incontriamo nel nostro cammino. L’idea di un Giubileo dello Sport per la disabilità nasce proprio da questa riflessione e dalla necessità di promuovere lo sport come esperienza educativa, superando gli individualismi e imparando a mettersi in gioco alla ricerca del bene, senza paura, con coraggio ed entusiasmo: Codega raccontando la sua storia, la sua sofferenza, ha ben sottolineato come lo sport, la famiglia e gli amici gli abbiano trasmesso la forza di lottare e di credere in un futuro positivo. Quindi questo messaggio non può cadere nel vuoto ma deve essere lo stimolo per guardare ad investimenti in strutture sportive che siano idonee ed attrezzate per accogliere le persone con disabilità, nonché per incentivare programmi e momenti di incontro come quello di oggi: raccontarsi significa capire, comprendere e stimolare l’attenzione di tutti per coinvolgere la società civile e le istituzioni. Bisogna lavorare in modo convinto e responsabile per mettere in campo politiche di sostegno nei confronti di chi ha diritto ad avere un pieno accesso alla vita. E’ fondamentale continuare l’impegno sul fronte dell’abbattimento delle barriere architettoniche, che rendono complicata e difficile la quotidianità dei disabili: molto è stato fatto, ma molto ancora resta da fare per rendere le nostre città a misura di tutti. Un elemento si impone su tutti, cioè la necessità di abbattere le barriere dei pregiudizi”.