Ciao 2015: se sono primi, ci sarà un perché

E’ necessaria la citazione, seppur leggermente modificata, della celeberrima canzone di Riccardo Cocciante, per elogiare le gesta di una nazionale belga che nel 2015 ha raggiunto l’apice della sua crescita. I diavoli rossi al vertice del Ranking Fifa, senza aver mai vinto un mondiale o un europeo. Sì, signore e signori, è possibile, e lo abbiamo visto in questo anno solare in cui il calcio ha visto salire al vertice una nazionale che nonostante sia già più in alto di tutte, ha ancora tanti margini di crescita.

Belgio, dunque, come bella favola del calcio europeo. Nazionale belga che va di pari passo con quella Jupiler Pro League che è una vera e propria fucina di talenti. Perché i vari Lukaku, Courtois, Fellaini, Witsel, tutti da lì sono usciti. Tutti esplosi da un campionato che seppur non goda del blasone di Premier, Liga, Bundesliga e Serie A, attira comunque su di sé i riflettori degli osservatori e degli intenditori di tutto il continente. Il Gent, esempio fedele da seguire: nel 2013, la costruzione della Ghelamco Arena, stadio multifunzionale, gioiellino moderno, veramente ben fatto, sempre pieno come un uovo a ogni partita interna dei buffalo bills. Il Gent, nel 2015 ha raggiunto il massimo livello della sua storia: titolo di Belgio e non solo, qualificazione agli ottavi di Champions League alla prima storica partecipazione, e attualmente è in semifinale di Croky Cup, la coppa nazionale. Ah, ovviamente anche quest’anno è primo in classifica. Sia chiaro: tutto ciò, senza sperperare soldi: il costo complessivo della rosa? Circa 60 milioni di euro, e un mercato – la scorsa estate – svolto con intelligenza. Senza rivoluzionare la squadra, ma piazzando i colpi giusti, in ogni reparto.

In sostanza, il 2015 è stato l’anno dell’esplosione definitiva del calcio belga. Un paese grande poco più della Lombardia, capace di piazzarsi davanti alle più blasonate Italia, Francia, Germania, Spagna, Inghilterra, e fare la voce grossa. Prossimo 13 giugno, a Lione, gli azzurri di Conte se la vedranno proprio contro i diavoli rossi di Wilmots, nella gara di apertura dei prossimi europei. Inutile dire che si tratterà di un banco di prova per l’Italia, che potrà testare crescita e condizione al cospetto di una piccola, grande realtà. Resasi capace in soli otto anni – pensate: nel 2007, il Belgio era al 71° posto del Ranking FIFA! – di scalare la classifica e piazzarsi davanti a tutti. Ovviamente, con l’ambizione di restarci, ancora per molto tempo.

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Alex Milone