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Rugby League internazionale: il bilancio di fine anno. E gli USA volano

Sta per chiudere un 2015 trionfale per lo sport del rugby league. È quanto scrive, non senza ragione, l’ultimo numero di League Express, lettura obbligata per chi vuole toccare con mano notizie e sviluppi dello sport nato in Inghilterra nel 1895.

In particolare, vibrante è stata la scena internazionale, con l’Australia sconfitta dai Kiwis nell’ANZAC Test di maggio, davanti ai 32 mila di Brisbane. Al solito, importante la prova della mediana neozelandese, con l’uscente Golden Boot Shaun Johnson e l’asso dei Sea Eagles Kieran Foran ormai a loro agio contro i migliori.

Dall’altra parte, insufficienti i rientri di diversi veterani rispetto all’ultimo Four Nations e Nuova Zelanda meritatamente vincente, grazie alla doppietta di Vatuvei, al 5/6 di un Johnson capace anche di andare in meta, e a Kenny-Dowall. Poco prima era toccato alle donne tenere alto l’onore australiano: 22-14 nel test contro le Kiwi Ferns.

A tutti gli effetti, quella del Suncorp Stadium si sarebbe poi rivelata l’ultima gara di Tim Sheens alla guida dei Kangaroos. Per l’ex tecnico dei Tigers, un futuro in Inghilterra e l’arduo onere di tradurre in successi spese e ambizioni del patron di Salford Marwan Koukash.

Precedentemente, da pronostico l’affermazione delle Figi ai danni della Papua Nuova Guinea (22-10), priva degli elementi impegnati in Super League eppure capace di dare del filo da torcere ai semifinalisti mondiali. Buona la risposta di pubblico, nel double-header del Cbus Super Stadium di Penrith: equilibrata a tesa anche Samoa-Tonga, vinta dai ragazzi di Matt Parish con Sam Kasiano migliore in campo. Tutto questo mentre a Sydney il Libano piegava Malta (34-16), Campbelltown vedeva il Sudafrica nettamente sconfitto da Niue (4-48).

Nell’Emisfero Nord, primavera di inattività per la nazionale inglese ma movimenti a livello medio-basso: Belgio e Repubblica Ceca inauguravano la finestra internazionale col 50-12 del 18 aprile e i leoni d’oro si ripetevano a Rotterdam contro l’Olanda (12-60). Per quanto riguarda le qualificazioni mondiali, colpaccio spagnolo a Riga (12-32 sulla Lettonia), e significativo ko russo in Serbia (20-15) nell’European Championship B. Per lo stesso torneo, giugno in chiaroscuro per l’Italia: disco rosso a Gemona coi serbi (14-21), positiva a Kiev nel 12-40 del 18 giugno; nel mezzo, il doppio exploit danese nella Nordic Cup, Spagna-Germania 16-32 a Valencia e la disastrosa spedizione olandese a Gnarrenburg (48-12). Ottimo l’esperimento di Malta-Belgio a Headingley (Leeds) prima di una partita di Super League, formativa l’esperienza degli stessi belgi a Bray contro un’Irlanda francamente superiore (38-0), orgoglioso il 12-40 svedese in casa della Repubblica Ceca.

Se la Repubblica d’Irlanda faceva suo lo State of Origin contro l’Irlanda del Nord (20-46 e 50-24), curiosa la scelta di Honolulu per Samoa-Tonga del 18 luglio (20-4); in agosto la nazionale irlandese faceva bottino pieno contro Serbia e Malta, l’Italia franava a Mosca (20-6), la Serbia passeggiava sull’Ucraina, trafitta 4-64 a Uzhgorod. Significativo lo scalpo dell’Italia B portato a casa dalla Spagna in settembre, così come la Colonial Cup conquistata dal Canada a Philadelphia contro gli USA non ancora di Brian McDermott; in autunno inoltrato le gare conclusive dell’European Championship B, il ritiro della Grecia, il ko giapponese nell’Asian Cup a Bangkok.

Passando alle nazionali maggiori, sorpresa nell’Europeo a campionati finiti: bravo John Kear a rivoltare il Galles come un calzino e sollevare il settimo trofeo nella storia dei Dragoni, con la Scozia preoccupantemente ultima l’anno prima del Quattro Nazioni. Poco dopo, la prima vittoria inglese in una serie internazionale di alto livello dal 2007, i verdetti delle qualificazioni iridate delle Americhe e della regione Africana e Mediorientale: Stati Uniti promossi dal doppio successo su Giamaica e Canada, a far compagnia al Libano qualificato grazie al 12-40 di Pretoria sul Sudafrica.

Tante nazioni, livelli diversi, professionisti, semipro, dilettanti e amatori tutti con lo stesso scopo: onorare uno degli sport più belli del mondo, certamente il migliore se sei nato in certe parti del globo, o se ne sei un grande estimatore.

Risultati internazionali – 2015

Latin Heat-Filippine 4-80
Belgio-Repubblica Ceca 50-12
Sudafrica-Filippine 38-28
Giappone-Tailandia 52-16
Figi-Papua Nuova Guinea 22-10
Sudafrica-Niue 4-48
Samoa-Tonga 18-16
Olanda-Belgio 12-60
Australia-Nuova Zelanda 12-26
Malta-Libano 16-24
Lettonia-Spagna 12-32
Serbia-Russia 20-15
Svezia-Danimarca 16-30
Spagna-Germania 16-32
Danimarca-Norvegia 24-12
Germania-Olanda 48-12
Italia-Serbia 14-21
Malta-Belgio 35-34
Ucraina-Russia 20-34
Irlanda-Belgio 38-0
Ucraina-Italia 12-40
Samoa-Tonga 20-4
Repubblica Ceca-Svezia 12-40
Irlanda del Nord-Repubblica d’Irlanda 20-46
Repubblica d’Irlanda-Irlanda del Nord 20-46
Serbia-Irlanda 16-24
Malta-Irlanda 22-14
Russia-Italia 20-6
Ucraina-Serbia 4-64
Spagna-Italia B 34-24
Stati Uniti-Canada 28-36
Spagna-Malta 40-30
Papua Nuova Guinea-Australia PM XIII 12-40
Repubblica Ceca-Belgio 12-4
Isole Cook-Niue 20-44
Malta-Grecia 30-0
Thailandia-Giappone 30-6
Galles-Scozia 18-12
Isole Cook-Tonga 8-24
Francia-Irlanda 31-14
Norvegia-Svezia 30-20
Grecia-Spagna 4-76
Stati Uniti-Canada 28-34
Scozia-Irlanda 22-24
Inghilterra-Francia 84-4
Sudafrica-Libano 12-40
Galles-Francia 14-6
Libano-Sudafrica 50-16
Inghilterra-Nuova Zelanda 26-12
Inghilterra-Nuova Zelanda 2-9
Francia-Scozia 32-18
Irlanda-Galles 4-30
Inghilterra-Nuova Zelanda 20-14
Stati Uniti-Giamaica 30-14
Canada-Giamaica 18-18
Stati Uniti-Canada 34-24

N.B.: in corsivo le gare non considerate test match dalla RLIF.