Il calcio nella canzone italiana – quinta parte

Come abbiamo già detto, la storia degli incontri tra il mondo della canzone italiana e quello del calcio è lunga e costellata di note e qualche volta ha visto i calciatori passare dal verde del campo al rosso di uno studio di registrazione per dare sfoggio delle loro abilità non solo calcistiche ma anche canore.

Partiamo dal “gigante buono” John Charles che, oltre ad una splendida carriera nella Juventus, si è concesso il lusso di incidere nel 1960 ben due 45 giri: il primo conteneva le canzoni “Love in Portofino” di Fred Buscaglione e “Sixteen tons” di Merle Travis mentre il secondo aveva al suo interno “Non ti dimenticar” di Flo Sandons e “La fine” di Earl Grant.

Proseguiamo con Francesco “Ciccio” Graziani che all’epoca della militanza nella Roma incise nel 1984 il 45 giri sul cui lato A c’era “Che t’ha fatto sta Roma” e sul lato B “La palla”: il disco gli aprì le porte degli studi televisivi e da allora a fine carriera si è destreggiato in televisione come opinionista, protagonista di talent e anche come comparsa in alcuni film di Lino Banfi in cui interpretava… se stesso. Dalla Roma passiamo alla Lazio e più precisamente a Giorgio Chinaglia, attaccante biancoazzurro scomparso nel 2012, che nel 1974 incise una canzone dei fratelli De Angelis, meglio conosciuti come Oliver Onions, “I’m Football crazy“, brano che venne utilizzato come pezzo finale della colonna sonora del film “L’arbitro” con Lando Buzzanca.

Sarà la tradizione, sarà l’acqua, sarà il mare ma il Napoli ha una lunga tradizione di calciatori cantanti: Beppe Savoldi nel 1978 diede alla luce il 45 giri “Tira…goal” con lato B la canzone “La favola dei calciatori” (il disco vendette ben 70.000 copie ai tempi) mentre nel 1979 incise il brano “” in napoletano. Oltre a Savoldi si improvvisarono cantanti anche Gianni Improta negli anni settanta col 45 giri “Pony Popo / Tracalino e Tracalone” e il portiere Claudio Garella in coppia con la moglie Laura con la canzone “Vola Azzurra”.

In tempi più moderni anche Alessandro del Piero si è dedicato alla musica ma solo nel ruolo di “selecter”, componendo infatti due compilation, una nel 2004 e una nel 2006, con brani di vari artisti da lui amati come Jamiroquai e Anastacia.

Un discorso a parte lo meritano non dei giocatori ma addirittura due nazionali che col calcio hanno molto a che fare: stiamo parlando della Nazionale Italiana Cantanti e della Dinamo Rock. La Nazionale Italiana Cantanti è nata nel 1981 ed è un gruppo di cantanti che si riuniscono per disputare una partita a scopi puramente benefici: la Nazionale nacque sotto l’impulso di Mogol e Gianni Morandi e da allora ha avuto tra le sue fila cantanti come Umberto Tozzi, Pupo, Andrea Mingardi, Enrico Ruggeri, Eros Ramazzotti e Luca Barbarossa, a cui si sono aggiunti negli anni Ligabue, Biagio Antonacci, Luca Carboni e Paolo Belli. La Nazionale organizza ogni anno un evento dal titolo “La partita del cuore” il cui ricavato è destinato a fini umanitari o di ricerca. La Dinamo Rock invece è un progetto nato nel 1994 nel quale i principali gruppi rock italiani hanno deciso di costituire una vera squadra di football a livello nazionale con scopi solidaristici: questa Nazionale ha visto al suo interno band come CSI, Ritmo Tribale, Negrita, RATS, Piero Pelù, Max Gazzè, Gianluca Grignani e Gianna Nannini ed ha chiuso la sua attività il 1 agosto 2005.

E anche questa puntata di “Il calcio nella canzone italiana” è giunta al termine. Vi ringraziamo per la lettura e vi aspettiamo per la prossima puntata, dove vedremo quando la fede calcistica spinge un cantante a comporre un inno per la propria squadra del cuore.